Un dopopartita inaspettato martedì sera all’Etihad Stadium, dove Manchester City e Borussia Dortmund si sono affrontate nella gara valida per l’andata dei quarti di finale di Champions League. Dopo il fischio finale infatti il guardalinee romeno Octavian Sovre ha inseguito Erving Haaland fin sotto il tunnel dello stadio che conduce verso gli spogliatoi. Il motivo? Voleva chiedergli un autografo…
- Ex stella Nba, Pierce su IG tra poker, alcol e spogliarelliste. Espn lo caccia ma un sito di cam gli offre 25mila dollari (VIDEO)
- Gullit e il retroscena del suo esonero al Chelsea: “Fui pugnalato alle spalle”
- Papu Gomez: “Lasciare Bergamo scelta sofferta. Qualcuno voleva vedermi sparire…”
Quanto successo martedì sera all’Etihad Stadium di Manchester dopo il fischio finale della sfida di andata dei quarti di finale di Champions League tra City e Borussia Dortmund non è qualcosa che capita di vedere tutti i giorni in un campo di calcio. Al termine della sfida vinta dai padroni di casa per 2-1 infatti, il signor Sovre, uno dei due guardalinee del match, ha letteralmente inseguito l’attaccante del Dortmund Erving Haaland, con tanto di bandierina sotto braccio, fin sotto il tunnel che conduce agli spogliatoi. Inizialmente si pensava fosse per redarguire il bomber norvegese, ma il video trasmesso da BT Sport ha invece mostrato che l’assistente dell’arbitro aveva una particolare richiesta da fare al giocatore: un paio di autografi sui cartellini.
Guardalinee insegue Haaland per l’autografo: le reazioni
L’episodio del guardalinee che insegue Haaland per chiedergli un autografo ha inevitabilmente suscitato polemiche e sentimenti contrastanti. L’ex centrocampista della Nazionale Inglese Owen Hargreaves, opinionista proprio per BT Sport, ha subito stigmatizzato il comportamento dell’assistente romeno: “Gli arbitri hanno un compito da svolgere e il primo tempo è stato complicato. Hanno sbagliato diverse cose. Puoi essere un tifoso ma non puoi farlo davanti agli altri giocatori“. Meno infastidito il tecnico dei Citizens Guardiola: “Era probabilmente un tifoso di Haaland. Forse era per suo figlio o sua figlia. Non l’avevo mai visto fare prima, ma l’arbitro e i guardalinee sono stati bravi, hanno fatto un buon lavoro. Tutto qui“. È proprio il caso di dire comunque che l’attaccante norvegese è ormai diventato una vera e propria superstar a livello globale.