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Guerra in Ucraina, De Zerbi e lo Shakthar rinchiusi in un hotel a Kiev. I giocatori terrorizzati: “Siamo bloccati qui, qualcuno ci aiuti!”

calcio24/02/2022 • 10:51
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Nella notte Putin ha dato ordine d’attacco all’Ucraina per “smilitarizzare il paese” e “proteggere il Donbass”. Il governo ucraino ha ordinato la legge marziale e ha chiamato alle armi anche i civili. Ripercussioni anche sul mondo del calcio, col campionato sospeso per almeno un mese e il tecnico dello Shakhtar Donetsk Roberto De Zerbi bloccato in un hotel a Kiev.

Roberto De Zerbi bloccato con la squadra in un hotel a Kiev

Stamattina la federcalcio ucraina ha sospeso il campionato e di conseguenza De Zerbi ha interrotto la preparazione per la partita di sabato contro il Metalist. Il tecnico nei giorni scorsi era stato contattato dai media italiani ma non aveva rilasciato dichiarazioni per evitare ogni tipo di problema. Inoltre aveva seguito il consiglio dell’ambasciata italiana di non fare spostamenti e di fare scorta di cibo e acqua. Oggi la situazione è decisamente degenerata e l’allenatore ex Sassuolo è rinchiuso con 8 collaboratori (tutti italiani) e la squadra in un hotel a Kiev, senza possibilità di rimpatriare dato che l’aeroporto è chiuso.

Un giornalista brasiliano ha postato su twitter un video mandatogli del difensore Marlon (ex Sassuolo) che lancia l’allarme: “Siamo qui riuniti, noi della Dynamo e dello Shakhtar, assieme alle nostre famiglie. Siamo qui in attesa, chiusi in un hotel, a causa di questa situazione. Chiediamo il vostro aiuto per mezzo di questo video. Manca combustibile nelle città, le frontiere sono chiuse, aeroporti chiusi. Non possiamo uscire dal paese. Chiediamo il sostegno del Governo del Brasile. Speriamo che voi possiate aiutarci, promuovere questo video perché arrivi a più persone possibili”.

Sull’argomento si è esposto Mircea Lucescu, ex allenatore tra le altre di Brescia e Inter, attualmente alla Dinamo Kiev che ha spiegato: Tutta l’attività sportiva in Ucraina è stata sospesa per 30 giorni. Non lascerò Kiev per tornare in Romania, non sono un codardo. Spero che queste grandi persone senza cervello fermino questa guerra. Non avrei mai pensato fosse possibile”.

Fabrizio Piepoli

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