Vi ricordate Cicinho, l’ex terzino brasiliano del Real Madrid, che sbarcò a Fiumicino nel 2007 per vestire la maglietta giallorossa della Roma? Proprio in questi giorni ha rilasciato un’intervista preoccupante, che sa tanto di grido di allarme: “Ho bisogno di bere fino a svenire, sto rischiando la vita”.
Ha poi continuato a confessare ai microfoni di ESPN in Brasile: “Non mi accontento di uno/due bicchieri. Un giorno ho incontrato Gesù dopo aver bevuto 18 capirinhas e 14 birre”. Cicinho rivela che il suo vizio /problema si era già fatto vivo ai tempi della sua esperienza a Roma: “Arrivavo a Trigoria, mi allenavo ma sapevo che la domenica non avrei giocato. E allora quando arrivavo a casa bevevo molto e fumavo. A casa avevo casse di birra e altri tipi di alcool, bevevo da solo o insieme a falsi amici. Mi piaceva andare in discoteca, bevevo e non riuscivo a fermarmi. Non ho preso la droga solo perché sapevo che c’erano i controlli antidoping altrimenti l’avrei fatto”.
Oggi Cicinho a 36 anni è svincolato e praticamente un ex calciatore, dopo l’esperienza fallimentare in Turchia nel Sivasspor.