Napoli-Genoa è stata l’ultima partita di Lorenzo Insigne con la maglia dei partenopei allo Stadio Diego Maradona. Il classe ’91 ha infatti ormai da tempo messo la firma sul contratto che a partire dal termine di questa stagione lo vedrà volare in MLS per giocare con la maglia del Toronto Fc. Il capitano azzurro, prima della partita contro i rossoblu, ha voluto salutare con un breve discorso il popolo napoletano. Parole colme di emozione e accolte dai cori e gli applausi dei 50mila presenti allo stadio.
Il saluto di Insigne
“L’unica cosa da dire adesso è grazie, grazie ad una città che mi ha dato tanto, forse tutto. Sono nato, cresciuto e maturato qui insieme a voi. Abbiamo gioito e sofferto, a volte anche litigato ma sempre insieme. Come una grande famiglia. Mi sono sentito accolto, amato dalla gente della mia terra. Stare a Napoli non è stata solo una meravigliosa esperienza ma anche una grossa responsabilità che ho accettato con amore e fierezza da sempre“. Inizia così il discorso di Lorenzo Insigne nell’ultima partita allo stadio Maradona con la maglia del Napoli.
“Momenti indimenticabili”
“Ogni addio, anche se frutto di una scelta lascia l’amaro in bocca, ma questo un po’ di più“, ha aggiunto il capitano partenopeo, andato anche in goal su rigore nella sfida poi vinta 3-0 dalla squadra di Spalletti contro il Genoa. “Lasciare Napoli significherà lasciare casa con la consapevolezza che mi mancherà, che mi mancherete sempre. In questi dieci anni abbiamo collezionato momenti indimenticabili che ricorderò con grande emozione e che porterò nel bagaglio lavorativo e personale“.
Il tributo di compagni e tifosi
Mertens e Koulibaly hanno anche consegnato ad Insigne dei premi speciali: una maglia celebrativa col numero 24 e un tablet sul quale potrà rivedere tutti i più importanti momenti vissuti nel Napoli. I 50mila del Maradona, tra applausi, cori e lacrime (fischi invece per il presidente Aurelio De Laurentiis), gli hanno dedicato un emozionante striscione esposto nella Curva B: “La tua maglia più di tutte pesava perchè era di chi veramente l’amava. Tu l’hai indossata con estro, orgoglio e dignità del fiero figlio di questa città“. È decisamente la fine di un’era…