Joao Mario torna a parlare dell’Inter e spiega in un’intervista i motivi che l’hanno spinto ad andare a Mosca. Il portoghese voleva sentirsi importante. Il centrocampista arriva a Milano nell’agosto 2016 dallo Sporting Lisbona. I nerazzurri pagano 40 milioni di euro più 5 di bonus per averlo. Joao Mario diventa così, all’epoca, il secondo acquisto più costoso nella storia del club dopo Christian Vieri. Entrambi saranno poi scavalcati da Romelu Lukaku nell’agosto 2019. Joao però non riuscirà mai a brillare veramente con la maglia dell’Inter. Le prestazioni negative sono più di quelle positive, Spalletti inizialmente lo utilizza raramente, va in prestito al West Ham, torna a Milano ma la situazione non migliora. In tre anni totalizza solamente 4 reti in 69 presenze.
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Joao Mario via dall’Inter per sentirsi importante
Il 27 agosto 2019 passa così in prestito, con diritto di riscatto, alla Lokomotiv Mosca che lo accoglie con una presentazione spettacolare davanti ai suoi nuovi tifosi. Ma Joao non dimentica l’Inter e torna a parlare dei nerazzurri in un’intervista al quotidiano spagnolo Marca, ma anche sul sito ufficiale del club russo. Il centrocampista, che sottolinea di avere ancora un grande rispetto per la Beneamata, spiega di aver sposato il progetto Lokomotiv Mosca per potersi sentire più importante. Il fattore Champions League inoltre ha pesato molto sulla sua scelta.
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“Sfortunatamente, sono arrivato all’Inter quando non c’era stabilità. Mentre giocavo per l’Inter, quattro allenatori sono cambiati. Ma rispetto la società e l’intera squadra. Ho raggiunto un periodo della mia carriera in cui la cosa più importante è giocare regolarmente. La Lokomotiv era il club che mi voleva di più e questo è stato decisivo, perché volevo un progetto in cui mi sentissi importante. E, naturalmente, anche giocare in Champions League ha pesato molto sulla mia scelta. Sono felice qui, tutto sta andando molto bene . Il gruppo è composto da persone esperte, che si conoscono molto bene, e avere Éder qui è di aiuto. Dopo alcuni periodi meno buoni, un club come Lokomotiv era proprio quello di cui avevo bisogno. Una buona squadra, con dinamiche positive, in cui mi sento importante”.
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