Khedira: “Il declino bianconero è iniziato dopo Allegri e con l’arrivo di CR7. Mourinho? Amava il DNA Juve”

calcio05/03/2022 • 13:36
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In una lunga intervista a ESPN, Sami Khedira è tornato a parlare della sua esperienza alla Juventus, ma soprattutto di Cristiano Ronaldo con cui il tedesco ha condiviso lo spogliatoio anche nel Real Madrid.

Kkedira rivela: “Ho conosciuto due CR7 diversi”

Ho conosciuto due Cristianosha spiegato Khedira in un podcast di Espn -. Il primo è stato al Real Madrid. Era un po’ giovane, anche un po’ più insicuro ed egoista. Non egoista in senso negativo, proprio come sono i giovani attaccanti… doveva trovare la sua personalità. E poi il secondo Cristiano, dopo il trasferimento alla Juventus… era molto più leader. Ancora spinto dall’ego e dall’egoismo nel segnare, ma anche nello spingere i compagni, aiutarli ad essere migliori. Fuori dal campo era molto più rilassato e molto più maturo, ma in campo, sempre concentrato e altrettanto intenso”.

CR7 alla Michael Jordan: “L’abbiamo visto il primo giorno, tirando in porta. Era così competitivo che scommetteva su qualsiasi cosa, anche quando giocavamo 4 contro 4: scommetteva 100 euro o una bottiglia di vino. È competitivo e se perde si arrabbia. Quindi nessuno vuole deluderlo”.

Khedira ammette: “Cristiano Ronaldo non era adatto alla Juventus”

Poi Khedira spiega cosa è andato storto negli ultimi anni: “Dopo Allegri e con l’arrivo di Cristiano, la squadra ha perso qualcosa. Non perché i successori fossero cattivi allenatori, anzi Sarri è stato il miglior allenatore che abbia mai visto tatticamente, ma perché il club si è allontanato da un certo tipo di calcio che la Juve era abituata a fare con Allegri e ancor prima con Conte”.

L’arrivo del campione portoghese non ha giovato alla Vecchia Signora: “Se prendi qualcuno come Ronaldo, ottieni uno dei migliori giocatori della storia, ottieni più introiti, più followers su Instagram, più vendite di magliette, ma c’è anche un diverso tipo di pressione. E forse rischi di perdere un po’ della tua identità, soprattutto in un club come la Juventus. Non perché sia ​​un brutto acquisto, ma perché forse non si adatta alla tua identità. E la Juventus ha un’identità forte”.

Poi Khedira continua la sua disanima: “Ricordo, infatti, di aver parlato con Mourinho nel 2016 e mi disse quanto amasse la Juve perché era uno degli ultimi club con un DNA davvero forte. Basava tutto su un duro lavoro difensivo: pensate a quella linea difensiva con Barzagli, Chiellini e Bonucci, o il centrocampo con me e Marchisio e Matuidi, tutti lavoravano sodo in un certo modo. Poi la società ha provato a cambiare mentalità, con acquisti mirati e le cose non sono andate bene. A volte non puoi copiare quello che fanno gli altri. Pep Guardiola è fantastico, ma lui è Pep Guardiola. Non puoi copiarlo”.

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