Barbe e gol, è un connubio che noi di Chiamarsi Bomber caldeggiamo da sempre. D’altra parte il nostro logo parla chiaro: la barba è parte integrante del soggetto che riteniamo bomber (con o senza meriti sportivi).
Ma se dovessimo stilare una classifica di bomber barbuti, di quelli che curano il proprio look Hypster con i rasoi Wilkinson Hydro Connect , chi sceglieremmo?
Tim Howard supera al fotofinish il nostro connazionale Lupatelli (l’ex numero 10 del Chievo…): quella del portiere statunitense è una barba fiera, apparentemente incolta. Più fantasista Cristiano che, pelato come il collega, amava più che altro affinarsi le basette e il pizzetto. Possibili new entry nel breve periodo? Tenete d’occhio il brasiliano Alisson della Roma.
In difesa opteremmo per uno schieramento a tre: il nostro pilastro non può che essere un altro statunitense, il rocker Alexi Lalas passato pure per il campionato di Serie A negli anni ’90 (Padova). Prima di dedicarsi alla sua seconda passione, la musica rock, Alexi in campo era solito sfoggiare una lunga chioma rossa (il colore dei suoi capelli) e un pizzetto molto lungo ma curato.
A completare il pacchetto difensivo l’eclettico portoghese Abel Xavier, uno che ha cambiato il look migliaia di volte in carriera (guardare per credere…) e Gael Givet celebre in Francia per aver rifiutato l’ordine del suo presidente di radersi: “Ho 33 anni e alla mia età non mi faccio trattare così. Mi hanno accusato di essere uno jihadista, ma nemmeno mi sono convertito all’Islam. Sono disgustato. Così ho deciso io di andare via”. Disse prima di lasciare l’Evian un paio di stagioni fa. In panchina non possiamo non inserire lo svizzero del Palermo Michel Morganella e Mario Yepes l’ex Milan e capitano della Colombia, anche per lui capelli lunghi e barba da gladiatore.
A centrocampo inseriamo uno dei precursori del bomberismo, nonché uno dei più grandi giocatori di sempre (almeno per talento potenziale): parliamo di George Best, uno che anticipava le mode e già negli anni ’70 faceva tendenza. Folta chioma da “quinto Beatle” e per un periodo lunga barba che lo rese ancora più celebre, affascinante e ribelle.
Molta meno classe dei due centrocampisti precedenti, ma uguale fantasia a livello di look per Adam Clayton, attuale centrocampista del Middlesbrough, che si colorò la barba di bianco-blu qualche anno fa come i colori sociali del Huddersfield Town.
Infine un altro centrocampista molto sobrio in fatto di barba è l’islandese Ásgeir Börkur Ásgeirsson. Lo potremmo denominare “lo Chabal biondo del calcio”. Chabal per chi non lo sapesse è l’orco del rugby famoso per la sua barba folta.
Dispiace quasi lasciar fuori dai titolari il grande Raul Meireles, portoghese, che ha testato centinaia di look in carriera: dalla cresta, al ciuffo, sempre con barba più o meno corta. Geniale.
Così come David Beckham, altro celebre influencer in fatto di look e mode.
In attacco pochi dubbi sul nostro “bomber” per antonomasia: Davide Moscardelli, la barba più celebre del web.
Inseriamo tra gli esterni d’attacco l’ottimo Arda Turan, uno che sfoggia una barba degna dei suoi discendenti turchi. E a completare il reparto la barba curata e il capello a zero di Simone Zaza, uno che è andato in Spagna per riscoprirsi vero bomber.
In panchina mettiamo invece uno qualsiasi… Lionel Messi. Per un annetto buono si è lasciato la barba incolta di color biondo ossigenato (come i capelli). Troppo poco tempo per ambire alla presenza nell’11 titolare. Per una volta, lo lasciamo fuori dalla zona premi.