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La splendida lettera di addio al calcio di Pazzini: “È stato un viaggio PAZZesco”

calcio21/11/2020 • 18:25
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pazzini

Da alcuni giorni la notizia era nell’aria ma adesso è ufficiale: Giampaolo Pazzini dice addio al mondo del calcio. L’attaccante ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo all’età di 36 anni, dopo oltre 500 presenze e quasi 200 goal in carriera. Dagli esordi con l’Atalanta agli ultimi anni a Verona, passando per Fiorentina, Sampdoria, Inter, Milan e Levante, il Pazzo ha deciso di dire basta, e come ormai consuetudine ha scelto i social per salutare con una splendida lettera.

Una carriera tutta alla ricerca del goal. Da quelli agli esordi con l’Atalanta, quando in coppia con Montolivo veniva indicato come il sicuro futuro della Nazionale Italiana. Alle reti a Firenze, dove arrivò l’esordio in Champions. Poi a quelli con la Sampdoria, come quella doppietta alla Roma che spezzò i sogni Scudetto dei giallorossi. Quindi le reti a Milano, prima con l’Inter e poi con il Milan. Fino ai goal di Verona, dove ha aiutato i gialloblu a risalire in Serie A come capocannoniere del campionato cadetto. Come dimenticare poi la tripletta siglata con l’Under 21 azzurra nel giorno dell’inaugurazione del nuovo Wembley. Un cecchino Giampaolo Pazzini, gli occhi fissi al portiere da affrontare e battere, come nella sua celebre esultanza. A 36 anni, dopo 569 presenze e 190 goal, il Pazzo Pazzini ha detto basta, e lo ha fatto con una stupenda lettera di addio pubblicata sui social.

La lettera di addio di Pazzini

Ciao Calcio, sono passati più di 30 anni da quando ci siamo conosciuti. Ero un bambino la prima volta che ho stretto un pallone tra le mani e da allora è diventato per me come un ‘amico inseparabile’. Ero un ragazzino come tanti, con una vita davanti e mille sogni nel cassetto che sperava di diventare un giorno un calciatore di serie A. Guardavo i grandi campioni in tv e con loro sognavo la maglia azzurra della nazionale, la magia degli stadi pieni di tifosi e la Champions League; ma mai avrei pensato che un giorno tutto ciò diventasse realtà e che grazie a te potessi vivere così tante emozioni”. “Quel bambino – aggiunge nella lettera – pian piano si è fatto grande e grazie a te ha realizzato uno ad uno tutti i suoi sogni e sai cosa ti dico: ‘È stato tutto pure più bello di come me l’immaginavo!’ Adesso però siamo arrivati alla nostra resa dei conti ed è giunto il momento di lasciarti riposare, penso sia giusto così. Avrei potuto continuare per vivere ancora un po’ quelle sensazioni ed emozioni che solo tu sai darmi ,forse sì; il bambino che è in me avrebbe voluto continuare a farlo, ma l’uomo mi dice che è arrivato il momento di salutarci anche perchè so già che tutto ciò mi mancherà anche tra 20, 30, 40 anni, perciò Grazie di tutto! È stato un viaggio PAZZesco!

Giulio Piras
Tags :ITALIA

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