Luis Suarez vuole la verità. Il giocatore, che dopo l’addio all’Atletico Madrid ha scelto di tornare in patria, ha rilasciato una lunga intervista a Marca. El Pistolero, che rimarrà al Nacional fino a novembre, ha parlato dell’esperienza sudamericana ma ha ricordato anche il passato e in particolare l’addio ai blaugrana. L’uruguaiano vuole che l’ex tecnico Ronald Koeman gli dica in faccia perché lo ha mandato via dal Barcellona.
Luis Suarez e il ritorno al Nacional
Si parte dall’esperienza sudamericana. Luis Suarez è tornato nel club che lo ha visto crescere, anche se solo per pochi mesi. Un atto di romanticismo: “Ho deciso di tornare nella squadra che mi ha visto partire, a cui sono molto grato. È stata una decisione difficile e complicata, perché ho un Mondiale vicino, ma sono partito con la convinzione e la certezza che stavo facendo il passo giusto, perché dovevo impostare il ritmo della preparazione. Essere competitivi in qualsiasi campionato non è facile”.
El Pistolero: “Perché sono stato cacciato dal Barça?”
Inevitabili le domande sui club del passato, in particolare il Barcellona. El Pistolero dà un giudizio positivo al Barça di Xavi: “Ha fatto buoni acquisti. Lo vedo molto bene, con un mix giusto di esperti e giovani. E questi giovani hanno ancora maggiore esperienza. Penso sia una squadra in grado di competere con tutti. Xavi? Lui è cresciuto nel Barcellona e penso ridarà gioco e grandezza al club. Mi fido di lui. È una squadra per competere per tutto”.
E poi, c’è la sua esperienza in blaugrana. L’uruguaiano, da 0 a 10, dà un voto di 12 alla sua carriera al Barcellona: “Per me 12, per le aspettative con cui sono arrivato, che non erano così alte dato che c’erano Leo Messi e Neymar. Si diceva che tre galli in un pollaio non potessero coesistere e noi abbiamo dimostrato di saper giocare, con il ruolo di ciascuno, ma portando quel Barça ad essere il migliore della storia di quegli anni. Sono orgoglioso della carriera che ho fatto. Stavo soddisfacendo le aspettative. Alla fine di quella fase si è ovviamente abbassato il livello ma anche così ho avuto la tranquillità di superare sempre i 25 gol a stagione”.
L’unico tasto dolente rimane l’addio al club catalano. Suarez non dimentica e manda un messaggio a Koeman: “Il tempo passa, e sì, per cortesia e rispetto, saluterei Koeman. Se lo incontrassi, spero che Ronald abbia la grandezza che aveva come giocatore nel club e che voglia dirmi la verità in faccia. Il motivo per cui sono andato via da Barcellona e che non sono partito per motivi calcistici o tecnici”.
Luis Suarez e il futuro
E il futuro? Luis Suarez, probabilmente, non tornerà in Europa: “Ho già fatto la mia carriera europea e me ne sono andato molto orgoglioso. Avevo tante opzioni, tante, prima di venire al Nacional, ma il senso di venire nel mio paese era anche questo: Groningen, Ajax, Liverpool, Barça, Atlético… Quale carriera migliore di quella in Europa! Per questo motivo non poteva finire, dopo l’Atlético, in un’altra squadra inferiore. Quella traiettoria era perfetta. Quindi, aveva senso venire in Uruguay, non perché sia una lega minore, ma per chiudere un cerchio”.