Da ieri, il mondo del calcio è in lutto per la scomparsa di Gianluca Vialli, morto all’età di 58 anni per un tumore al pancreas con cui combatteva da 5 anni. Sia in campo che fuori la figura di Vialli è stata di enorme spessore.
Da calciatore, il 58enne di Cremona ha vinto tutto quello che c’era da vincere a livello di club risultando un vero e proprio leader per le squadre in cui ha militato. Tra queste la Sampdoria, dove per per 4 anni ha disegnato calcio con Roberto Mancini che, all’indomani della notizia della morte, ha ricordato con commozione l’amico Gianluca Vialli.
Con l’attuale c.t della nazionale italiana formò una coppia leggendaria, che sottò la lanterna conquistò uno Scudetto, tre Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa delle Coppe.
Mancini: “Perdita enorme per me”
Quello tra Roberto Mancini e Gianluca Vialli, che in blucerchiato hanno giocato insieme per 9 stagioni (dal 1984 al 1992), è stato un legame che andava oltre il calcio. Un legame che, al di là dei successi ottenuti in campo, si è tradotto in una bellissima amicizia fraterna. “Si tratta di una perdita enorme per la sua famiglia, per me e per il calcio italiano”, ha commentato il ct della Nazionale. Mancini ha poi posto l’accento sul legame che gli univa fin dai tempi delle nazionali giovanili: “Quella di Gianluca è stata una figura fondamentale nella mia vita. Ho perso un amico fraterno, è dura ma bisogna andare avanti“.
Mancini sul rapporto tra Vialli e i giovani
Il c.t. della nazionale ha poi ripercorso gli ultimi giorni di Vialli: “Sono andato a trovarlo nei giorni scorsi, abbiamo parlato e scherzato come sempre. L’ho visto sereno e di buon umore, speravo in un miracolo“. Quindi un’analisi sul suo ruolo nelle vesti di capo delegazione della nazionale italiana durante Euro2020: “Parlava tanto con i giovani, a loro ha trasmesso l’importanza di indossare la maglia azzurra e da loro riceveva ascolto e ammirazione. Noi dobbiamo continuare su questa linea, sulla base degli insegnamenti e dei valori trasmessi da Gianluca“.
Vialli e Mancini, i gemelli del gol
Come è noto, quella tra Vialli e Mancini è stata una delle coppie più proficue del calcio italiano. Arrivato a Genova nel 1984, a soli 20 anni, inizialmente il rendimento di Gianluca fu altalenante, colpa soprattutto del rapporto mai sbocciato con mister Bersellini. La sua storia cambiò con l’arrivo di Vujadin Boskov, sotto la cui guida la Samp scrisse la pagine più belle della sua storia spinta dalle reti dei gemelli del gol.
La finale di Wembley, ultima di Vialli in blucerchiato
Lo scudetto conquistato nel 1991, unito agli altri prestigiosi trofei conquistati in quelli anni, è il coronamento di un’avventura epica. Un’avventura che avrebbe meritato di diventare leggendaria se quel 20 maggio 1992 i blucerchiati avessero sconfitto il Barcellona di Cruijff in finale di Coppa dei Campioni.
Una partita che coincise con l’ultima presenza di Vialli (prima del passaggio alla Juventus) in maglia doriana che, però, non ha inciso minimamente sulla sua figura. Oltretutto, dal canto suo, con la maglia bianconera è poi riuscito a vincere da capitano la Champions League nella stagione 1995/96, l’ultima in casa Juve. A Gianluca Vialli il mondo del calcio ha voluto bene e, da ieri, il mondo del calcio piange.