Sull'esperienza al Milan
"Dopo la Roma stavo andando in Giappone, allo Yokohama. Avevo 33 anni. Poi però mi chiamano Leonardo e Braida e mi dicono che devo andare al Milan. All'inizio pensavo fosse uno scherzo, poi ho accettato. Ancelotti voleva fari fare solo 12 partite all'anno, poi alla fine le ho giocate tutte. Fisicamente stavo benissimo e volevo giocare sempre. Ero un giocatore che amava correre, anche grazie ai preparatori che ho avuto in Brasile. Ancelotti per me non è stato solo un allenatore, ma anche un fratello e un padre. Berlusconi? Era impressionante. Ogni giorno veniva a Milanello con una tattica nuova in testa, gli piaceva darci consigli ma rispettava sempre tutti i giocatori. Insieme abbiamo vinto tutto".
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