Spurs sottotono in Europa, Mourinho: “Fase a gironi non motiva i giocatori”

calcio04/12/2020 • 10:34
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Il Tottenham pareggia 3-3 sul campo del Lask Linz e trova la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Gli Spurs passano in svantaggio per il gol di Michorl al 42’, ma riescono poi a ribaltare il risultato grazie a un rigore trasformato da Bale e alla rete di Son. Nel finale, arriva poi il momentaneo pari dei padroni di casa, il gol di Delle Alli su rigore e infine il definitivo 3-3. Il club di Londra subisce due gol negli ultimi nove minuti e il tecnico Josè Mourinho non è affatto contento. Una prestazione sottotono quella degli Spurs che ha deluso parecchio il portoghese. Lo Special One però, come dichiarato nel post-match, ha una sua teoria sulla gara poco brillante dei suoi giocatori.

Spurs sottotono in Europa, Mourinho: “Fase a gironi non motiva i giocatori”

La causa sarebbe infatti l’assenza di stimoli nelle gare della fase a gironi di Europa League: “Il risultato è stato migliore della prestazione. Il secondo tempo è stato migliore del primo. Alcuni giocatori sono stati molto bravi. Alcuni giocatori, individualmente, invece sono stati molto poveri. Niente di nuovo in realtà. Il fatto è che la fase a gironi di Europa League non motiva alcuni giocatori“. Un atteggiamento, da parte di alcuni calciatori, che Mou non ha notato solamente al Tottenham, ma già dalla panchina dello United: “Quando andiamo ad Anversa, a Linz, allo stadio, il tempo, il vuoto, l’atmosfera, ho la sensazione che alcuni giocatori sentano che non dovrebbero essere qui. È una questione di atteggiamento. L’ho già sperimentato al Manchester United. Quando ho visto il riscaldamento avevo la sensazione che ci fosse un’enorme differenza di intensità, comunicazione ed entusiasmo tra il loro e il nostro. Non mi sorprende”.

Fortunatamente, però, c’è anche qualche giocatore che trova stimoli in ogni partita. Ed è proprio grazie a questi che spesso arriva il risultato positivo: “Nella fase a gironi il giocatore sa che si può anche perdere una partita, pareggiarne un’altra e comunque qualificarti. La contraddizione è che giocatori come Son e Pierre sono giocatori che iniziano ogni partita per i ragazzi, non importa dove, e non importa quale competizione sia. Loro ci sono e ci sono sempre per la squadra. Senza di loro non credo che avremmo un risultato positivo”.

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