In Italia ne abbiamo viste di tutti i colori per la sicurezza negli stadi: dalle barriere nelle curve all’Olimpico di Roma, fino ai derby giocati all’ora di pranzo. Ma mai ci si è spinti come in Argentina: il Clasico di Rosario è stato spostato a 300 km di distanza.
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CLASICO DI ROSARIO
Se si parla di Clasico in Europa, inevitabilmente si pensa a Barcellona Real Madrid. Ma in Sudamerica il vero Clasico è Newell’s Old Boys e Rosario Central. Le due compagini si sfideranno giovedì nei quarti di finale della Coppa Argentina e l’attenzione delle forze dell’ordine argentine è davvero alta. In passato, infatti, tra le tifoserie ci sono stati scontri molto violenti tanto che nel 2014 ci furono due morti. Da allora le misure di sicurezza sono estreme. A questo giro si è deciso addirittura di spostare la partita a 300km da Rosario, precisamente nella capitale argentina Buenos Aires. Sarà l’Estadio Grondona, che solitamente ospita le partite dell’Arsenal Sarandí, il teatro della partita. Oltretutto, per evitare scontri fuori dallo stadio, è stata vietata la trasferta ad entrambe le tifoserie. Difatti sarà una partita a porte chiuse. Ma nella realtà delle cose, lo stadio sarà pieno di poliziotti, circa un centinaio. Il motivo? Perché è forte il rischio di scontri anche tra giocatori e panchine. Insomma, sarà un derby surreale dove a vincere sarà sicuramente la sicurezza (o almeno si spera).
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In Argentina il problema della violenza negli stadi ha raggiunto livelli altissimi. I gruppi ultras più violenti chiamati barras bravas sono protagonisti di diverse attività illegali fuori e dentro gli stadi. Per questo spesso vanno in contrasto con ultras di altre squadre o con la polizia. Un anno fa morì Emanuel Balbo, 22enne tifoso del Belgrano, cadendo da una balaustra mentre cercava di scappare dai tifosi del Talleres guidati da Oscar Gòmez appartenente alla barra La Igualdad.