Shock in South Carolina: ex NFL Adams uccide 5 persone e si suicida. La famiglia e il manager: “Colpa del football”

calcio09/04/2021 • 10:12
facebookXwhatsapp

Shockante quando accaduto in South Carolina dove l’ex giocatore di NFL (la massima serie di football americano) Philip Adams, 32 anni, ha ucciso con una pistola 5 persone e ferito una sesta. Dopodiché si è sparato un colpo in testa.

LEGGI ANHE:
Pornostar ungherese: “Tre giocatori United mi hanno assunta come escort”
FantaBomber, le sorprese della trentesima giornata
Brasile, da giornalista a calciatore: la strana storia di Lucas Strabko

Ex giocatore NFL Philip Adams commette una strage

L’ex NFL Philip Adams, l’altro ieri notte ha assassinato il suo medico Robert Lesslie, 70 anni, sua moglie, Barbara, 69 e i loro nipoti Adah, 9 e Noah, 5. La quinta vittima della strage era un assistente del dottore di nome James Lewis, di 38 anni, mentre una sesta persona è stata ferita gravemente ed è ricoverata in ospedale. Adams si è poi sparato un colpo in testa poco dopo la mezzanotte. L’uomo soffriva di gravi disturbi mentali, come spiegato dalla sorella a Usa Today: “La sua salute mentale è peggiorata rapidamente e terribilmente male. Non ho intenzione di entrare nei dettagli ma sicuramente avevamo notato segni di malattia mentale estremamente preoccupanti, mai visti prima. Non era un mostro. Stava lottando con la sua salute mentale“.

“Gli avevano negato la pensione di invalidità – ha poi chiosato la donna -. Si sentiva come se stessero solo cercando di annichilirlo e sminuirlo. Penso che si sia arrabbiato per questo ed è da lì che è iniziato, con lui che si sentiva come se il mondo intero fosse contro di lui”. Secondo il padre del killer, il football avrebbe avuto un ruolo in questa vicenda: “Era un bravo ragazzo. Penso che il football l’abbia incasinato“. Adams aveva dovuto abbandonare lo sport professionistico a soli 27 anni a causa di una serie di gravi infortuni e questo l’aveva abbattuto, come ha spiegato il manager: È stata dura per lui lasciare il football, ne era innamorato. Questo l’aveva un po’ depresso. L’amore per il popolare sport americano, si era però trasformato in odio: “In casa non si poteva neanche guadare una partita che lui ci costringeva a spegnere la tv”, aggiungono i familiari. Di certo non giustifica un omicidio così efferato.

calcio09/04/2021 • 10:12
facebookXwhatsapp

Ultime News