Sabato scorso andava in scena Benfica-Sporting Lisbona, partita valevole per i quarti di finale della coppa nazionale femminile. Un match a senso unico, terminato 5-0 per la squadra di casa, che ha permesso al Benfica di approdare in semifinale. Una partita che ha anche visto il maggior numero di tifosi della storia del Portogallo per un incontro di calcio femminile, con ben 15mila spettatori allo stadio da Luz.
Una partita storica
Ma la partita rimarrà nella storia anche per un altro motivo. Al termine del primo tempo, quando il Benfica stava già vincendo per 3-0, l’arbitro ha compiuto un gesto storico: ha estratto un cartellino bianco.
Infatti quando mancava un minuto alla fine del primo tempo di gioco, una persona è stata colta da un malore sugli spalti. Appena in campo si sono resi conto di quello che succedeva sulle tribune, l’arbitro ha arrestato il gioco e il personale medico di entrambe le squadre si è fiondato in soccorso del tifoso. A missione compiuta gli staff sono tornati sul terreno di gioco e sono andati verso le rispettive panchine accompagnati dagli applausi scroscianti del pubblico. Anche l’arbitro ha voluto valorizzare il loro lavoro, così ha sventolato il cartellino bianco in direzione dei membri del personale medico. Il pubblico, dapprima confuso da un cartellino che mai prima d’allora era stato mostrato in campo a livello professionistico, ha poi ricoperto d’applausi l’arbitro.
Perché c’è il cartellino bianco?
I cartellini bianchi sono stati introdotti di recente nel calcio professionistico, per dare modo agli arbitri di evidenziare i gesti di FairPlay nelle partite, e non solo i falli o le condotte antisportive. Questo terzo cartellino non è ancora diventato di uso comune, ma dovrebbe diventarlo presto, essendo un ulteriore strumento introdotto dalla FIFA per promuovere e riconoscere i valori etici nel calcio.
Aspettiamo con fervore i primi cartellini bianchi nel calcio italiano, così da notare maggiormente gli atteggiamenti positivi che avvengono negli stadi dei nostri campionati.
