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Serie C verso la chiusura. Promozioni di serie C già decise

calcio19/04/2020 • 07:29
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La Lega Pro ne ha parlato e ha deciso: la serie C probabilmente finirà in anticipo. Per le promozioni di serie C si pensa di premiare le prime dei tre gironi (Monza, Vicenza e Reggina) più una quarta società individuata tramite un sorteggio tra tutti in club che sono in zona playoff. Bloccate invece le retrocessioni fino alla Lega Dilettanti e i ripescaggi dalla D alla C.

Promozioni di serie C

Sia ben chiaro, nulla è definito. La parola finale spetterà al consiglio federale che si riunirà il 4 maggio. Ma l’impressione è che si andrà verso quella direzione, con una serie B allargata a 24 squadre. Infatti, se la serie A procede verso la ripartenza degli allenamenti per il 4 maggio (primo giorno dopo il lockdown) con tanto di protocolli di isolamento degni dei laboratori di biocontenimento. In serie C sarebbe più oneroso per le società rispettare tali misure precauzionali che prevedono la clausura di staff e giocatori nei centri sportivi (molti club delle serie minori non sono attrezzati) per svariati mesi. In attesa del consiglio federale, il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli ha già inviato una lettera a tutti i presidenti per avvertirli.

Ghirelli ha spiegato: “Il clima di sofferenza è spaventoso: dal 21 febbraio la serie C è ferma, per una scelta che costa tantissimo. Da due mesi non ci sono incassi: gli spalti sono vuoti, mancano i 600 mila spettatori del girone d’andata. E non ci sono nemmeno gli sponsor. E la situazione continua ad aggravarsi: rispetto all’assemblea del 3 aprile è passato ancora del tempo ed è peggiorata la situazione economica di diversi presidenti. In serie C abbiamo una fascia ampia, che inizia a Novara e termina a Bergamo, attraversando Alessandria, Crema, Piacenza, Salò. Luoghi in cui è veramente difficile parlare di calcio in questo momento. Hanno tutti la voglia di tornare a giocare, è vero, e li capisco, ma dobbiamo essere realisti e mettere tutti quanti nelle condizioni, sanitarie ed economiche di poterlo fare.  Abbiamo bisogno della cassa integrazione, del credito d’imposta, del fondo salva calcio, dello spostamento dei canoni tasse e contributi, altrimenti non reggiamo. Rischiamo il default”.

Fabrizio Piepoli

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