La tragica scomparsa di José Antonio Reyes ha riacceso le luci su una carriera brillante e spesso sottovalutata come quella dello spagnolo. La Perla di Utrera, nell’arco della sua storia calcistica, ha regalato enormi soddisfazioni non solo ai tifosi ma anche ai tanti allenatori che hanno avuto il piacere di guidarlo. Non stupisca, dunque, il fatto che la vita in campo di Reyes possa essere assolutamente rappresentata dall’unica stagione vissuta con la maglia del Real Madrid, la quale culminò con un’ultima gara da protagonista e l’ingresso quasi definitivo nella Leggenda che tutt’ora lo accompagna.
Quella volta che José Antonio Reyes regalo a Capello e al Real Madrid La Liga
Dopo 2 anni e mezzo trascorsi all’Arsenal (dal gennaio 2004 al giugno 2006), molti vedono Reyes come un calciatore dai grandi mezzi tecnici finito però già in parziale disgrazia, messo da parte dal talento nascente del giovane amico e connazionale Cesc Fabregas. Tutto questo nonostante Reyes (sempre in tema di fatti leggendari) fosse diventato quasi subito il primo spagnolo a vincere la Premier League in assoluto, in tutta la storia del calcio. Il club e Reyes decidono che la sua avventura tra i Gunners è giunta al termine e nell’estate post Mondiale il ragazzo viene acquistato dal Real Madrid, che sulla sua panchina tornava a legarsi con Fabio Capello. In quegli anni i Galacticos avevano subito il perentorio ritorno del Barcellona, tornato a dettare legge sia in Italia che in Europa. La missione di Capello – tecnico conosciuto per il suo pragmatismo più che per lo spettacolo offerto in campo – non era semplice: tornare a deliziare il pubblico molto esigente del Santiago Bernabeu, vincendo il campionato.
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Dopo un inizio discreto, la stagione del Real Madrid sembrava assumere già contorni fallimentari. Il Barcellona pareva aver preso il largo, in Champions League e in Copa del Rey i blancos furono eliminati agli ottavi di finale e il pubblico non aveva di certo apprezzato il lavoro del tecnico. Nella fase conclusiva della stagione, però, il Real mise assieme le forze e costruì una solidissima rimonta in campionato, arrivando all’ultima giornata a giocarsi La Liga contro i rivali blaugrana, dopo una vittoria (2-0) e un pareggio (3-3) ottenuti negli scontri diretti. Nell’ultima gara il Real Madrid affrontava al Bernabeu il non temibilissimo Maiorca ma, complice forse l’emozione, i blancos chiusero il primo tempo in svantaggio per 0-1. Nella ripresa, per rimontare risultato e campionato, Capello inserì proprio l’esterno spagnolo. Una mossa che si rivelò felicissima.
Quella sera, Reyes giocò probabilmente una delle sue partite più importanti nell’intera carriera. Il talento della Roja, infatti, siglò due reti e servì un assist decisivo a Diarra, consentendo al Real Madrid di vincere la partita, arrivare a pari punti con il Barcellona (76) e vincere La Liga in virtù degli scontri diretti, con il Real che chiuse anche con il maggior numero di vittorie e il Pichichi (Van Nistelrooy). Il secondo tempo di Real Madrid-Maiorca è probabilmente il lascito più importante di Reyes al calcio spagnolo, nell’unico campionato vinto nella sua nazione. Nonostante la cessione dell’anno successivo ai cugini dell’Atletico Madrid, Reyes aveva lasciato un’impronta con una stagione da 38 presenze e 7 gol, 2 dei quali estremamente determinati, che lo fecero diventare per un giorno (e forse per sempre) l’eroe del Bernabeu. Un trionfo che Reyes ha sicuramente portato con sé, nel viaggio – decisamente troppo anticipato – verso un’altra vita.