L’ultima fermata tedesca di Robben e Ribery, campioni fragili

calcio18/05/2019 • 13:49
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La gara di domani valida per l’ultima giornata di Bundesliga tra Bayern Monaco ed Eintracht Francoforte non servirà solo a capire se i bavaresi vinceranno (o meno) nuovamente il campionato ma potrà essere, insieme alla splendida cornice dell’Allianz Arena, teatro per l’addio alla squadra di Arjen Robben e Franck Ribery, due tra i migliori esterni d’attacco al mondo degli ultimi 15 anni di calcio. Talenti sopraffini che, al netto di molti infortuni, hanno saputo regalare gioie e trofei ai loro tifosi.

Robben e Ribery lasciano il Bayern Monaco dopo anni eccezionali quanto tormentati

La carriera di Arjen Robben, in particolar modo, parla davvero da sola: dopo gli esordi al Groningen, il numero 10 baverese sviluppa un pedigree di tutto rispetto vestendo le maglie di PSV, Chelsea, Real Madrid e infine Bayern. Calciatore “leggibile” quanto letale con il suo rientro a calciare mancino, Robben ha trovato riscatto in Germania dopo annate non insufficienti ma nemmeno egregie con i precedenti club non olandesi. Da sempre maltrattato per una certa pochezza nei momenti decisivi (nonostante il grande talento e l’enorme rapidità), Robben al Bayern Monaco è maturato a tal punto da costruirseli da solo. Suo, per esempio, il gol all’89’ che consegnò al club della Baviera la sua ultima Champions League, nel derby teutonico contro gli acerrimi rivali del Borussia Dortmund. Robben – che ha brillato anche in Nazionale – negli ultimi anni ha pagato una certa incostanza, figlia di tanti infortuni che lo hanno depotenziato in campo e (complice anche l’età in avanzamento) che hanno abbassato notevolmente il suo valore di mercato.

A condividere la stessa sorte degli ultimi anni c’è pure Franck Ribery, accomunato al suo “gemello” olandese non solo per la grande tecnica e bravura ma anche per la fragilità fisica. Arrivato al Bayern Monaco nel 2007, Ribery ha fatto per anni il bello e il cattivo tempo, specie dopo la sua “scoperta” al Mondiale 2006. Geniale in fase di assist e preciso quando bisognava gonfiare la rete, Ribery per molti anni ha contesto ai migliori piazzamenti, trofei e premi personali. Vicinissimo al Pallone d’Oro nel 2013, può vantare – come anche Robbern – un Triplete proprio con il Bayern Monaco, nonostante una carriera precedente interessante ma non esplosiva. Per Ribery, il Bayern è stato a tutti gli effetti una manna dal cielo. Come, d’altronde, anche per Robben, seppur in contesti differenti. La domanda principale, per entrambi, spesso è la seguente: cosa sarebbe successo senza tutti quegli infortuni? Purtroppo, a un quesito del genere nessuno può rispondere.

Domani i due saluteranno il Bayern Monaco – che renderà omaggio con due bellissime magliette personalizzate, le quali mostreranno i migliori momenti dei due “attraverso” i numeri di casacca – e ricominceranno altrove, probabilmente separati dopo esser stati per tanti anni compagni di squadra. Al di là di questo, però, Robben e Ribery resteranno legati da un inscindibile filo conduttore, di quelli che cambiano le carriere e ti rendono più forte di ogni avversità.

calcio18/05/2019 • 13:49
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