L’ex stella del Barcellona Ronaldinho si trova in carcere in Paraguay ormai da un mese. Era il 7 marzo scorso e la polizia paraguaiana arresta, per la seconda volta, l’ex campione brasiliano e il fratello Roberto Assis. I due erano già stati arrestati tre giorni prima perché in possesso di passaporti falsi, i fratelli risultavano infatti di nazionalità paraguaiana. Dopo qualche ora sono stati rilasciati, ma prima di abbandonare il paese la polizia ha arrestato nuovamente i due brasiliani. Il giudice, Clara Ruiz, ha già negato per ben tre volte la richiesta degli arresti domiciliari per pericolo di fuga. Il Pallone d’Oro 2005 si trova dunque nel carcere di massima sicurezza di Asuncion insieme a narcotrafficanti, politici corrotti e assassini. Il brasiliano, a causa della diffusione della pandemia di Covid-19, rischia di rimanere in prigione ancora a lungo. La giustizia infatti è pressoché ferma e il regime di detenzione preventiva in Paraguay può arrivare fino a 6 mesi.
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Ronaldinho, video per la famiglia di un altro carcerato
La figura chiave dell’intera vicenda rimane l’imprenditrice Dalia Lopez, colei che ha organizzato il viaggio dei due fratelli e che ha fornito i passaporti falsi. Peccato però che la donna risulti latitante. Ronaldinho e Roberto rimangono quindi nel carcere ad Asuncion. Chi ha avuto modo di parlare con il campione spiega che Dinho non sta bene, che è triste e che naturalmente si sente una vittima. Ma dalle immagini che trapelano dalla prigione di massima sicurezza non sembrerebbe affatto così. Il brasiliano infatti ha partecipato a un torneo di calcetto, di cui è stato il protagonista indiscusso, ha festeggiato il quarantesimo compleanno con tanto di grigliata e torta, ma ha giocato anche a footvolley con alcuni detenuti, condannati per omicidio e rapina. Ora, a un mese dal suo arresto, arrivano anche altre novità.
Durante l’ora d’aria, come riporta Marca, i carcerati fanno a gara per ottenere un autografo dall’ex giocatore o una foto con lui. Inoltre gira un video in rete in cui Dinho si trova insieme a un compagno di carcere, che chiama “il mio attaccante”, e dichiara di stare bene. I due mandano un saluto alla famiglia dell’uomo e assicurano loro che presto usciranno. Una detenzione davvero particolare quella del brasiliano, tra giochi, feste, autografi e video.