Wayne Rooney parla di scommesse e rivela che a causa del gioco, in passato, ha perso 800 mila euro in cinque mesi. La situazione gli era sfuggita di mano e anche le prestazioni in campo, all’epoca con Manchester United e Inghilterra, ne risentirono. Wazza è da poco tornato in Europa, dopo tredici anni in maglia Red Devils e una piccola parentesi nella squadra in cui è cresciuto, l’Everton, era volato infatti negli Stati Uniti. Il 28 giugno 2018 diventa ufficialmente un giocatore del D.C. United. L’esperienza americana dura però solo due stagioni, Rooney torna in Inghilterra per trasferirsi al Derby County come giocatore e collaboratore dello staff tecnico. L’ex numero dieci dei Red Devils vanta una carriera super brillante, ma Wazza ha vissuto anche dei periodi non così semplici, uno in particolare.
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Rooney e le scommesse, persi 800 mila euro in cinque mesi
Non per il suo carattere, non per le sue marachelle e neanche per gli infortuni. L’attaccante ha rivelato infatti, al Sun, di aver subito gravi perdite economiche che hanno inevitabilmente influenzato il suo rendimento in campo. All’epoca vestiva la maglia dello United, oltre a quella della nazionale di Sua Maestà, e la sua situazione economica gli stava sfuggendo di mano. L’allora Red Devils, che guadagnava 350 mila euro a settimana, è caduto in tentazione e ha cominciato a scommettere online. Wazza ha perso circa 800 mila euro in soli cinque mesi. Il giocatore ha raccontato di essere stato “risucchiato” da questo tunnel del gioco a causa della noia, di app pericolose e dai primi successi nelle scommesse. Successi che poi hanno fatto spazio a ingenti perdite. Rooney ha rivelato la sua storia intervenendo nella campagna di sensibilizzazione sul gioco d’azzardo “Stay In Contol” di 32Red.
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“Ero un ragazzo giovane che aveva appena guadagnato un sacco di soldi. Quando sei in trasferta col Manchester United devi restare in hotel, con l’Inghilterra eri bloccato anche dai 7 ai 10 giorni. Ti annoi e devi fare qualcosa. All’epoca il gioco d’azzardo era uno dei miei passatempi. Non mi sembravano soldi veri. Non era come andare in un negozio di scommesse dove è impossibile investire oltre un certo limite. Il vizio del gioco mi ha risucchiato, ho perso tutto e le perdite subite mi hanno condizionato quando sono sceso in campo. Ho smesso di giocare, ho imparato dai miei errori”.
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