Sono ormai 10 mesi che l’Ucraina è funestata dalla guerra, con l’offensiva russa, partita lo scorso Febbraio, che ancora non accenna ad esaurirsi. A risentirne, ovviamente, è stato anche il mondo dello sport, e del calcio in particolare: a Giugno, con una circolare ufficiale, la Fifa aveva dato l’autorizzazione “a giocatori e allenatori stranieri di sospendere il proprio contratto di lavoro fino al 30 Giugno 2023”. Da quel momento è iniziato un vero e proprio esodo, con tante stelle della Premiere League partite, o meglio scappate, verso altri lidi. Una perdita enorme per il calcio ucraino, probabilmente non quantificabile. O forse sì. Lo Shakhtar Donetsk ha infatti chiesto un maxi risarcimento alla Fifa.
Lo Shakhtar chiede un maxi indennizzo
Prima dello scoppio del conflitto lo Shakhtar Donetsk aveva ben 14 giocatori stranieri nelle proprie fila, ma dopo la circolare della Fifa in pratica tutti hanno trovato accordi con altri club stranieri. Gli ucraini si sono dunque ritenuti danneggiati e per questo giovedì 22 Dicembre si presenteranno davanti al Tas di Losanna con la prima udienza fissata in mattinata. La richiesta dello Shakhtar, stando alle ultime dichiarazioni, si aggira sui 40 milioni di euro: la cifra che il club presumeva di poter incassare da alcune cessioni eccellenti.
Palla al Tas
“Molti giocatori di livello internazionali hanno poi lasciato il club (anche l’allenatore De Zerbi ndr) con trasferimenti a costo zero“, ha dichiarato il dg dello Shakhtar, Sergei Palkin. “Una perdita di introiti di circa 40 milioni“, ha aggiunto il dirigente. “Il club cercherà quindi di recuperare i 40 milioni persi e la Fifa dovrebbe rimborsare i danni di cui è responsabile”. Il massimo organo del calcio mondiale aveva anche garantito che gli interessi dei club ucraini sarebbero stati protetti. Una promessa evidentemente disattesa. Dopo tante lettere senza risposta mandate alla Fifa dallo Shakhtar e da altri club del paese si è deciso di andare in tribunale. La palla ora passa al Tas.