Andriy Shevchenko sul coronavirus: “Situazione simile a quella di Chernobyl”, che l’ex attaccante di Milan e Chelsea ha vissuto quando aveva nove anni. Sheva ha parlato in una lunga intervista del momento che sta vivendo il mondo falcidiato dal virus covid-19.
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Shevchenko sul coronavirus
“Sto bene, abito fuori città e sono chiuso in casa da quasi 10 giorni”, spiega subito Shevchenko che vive a Londra, fortemente colpita dal virus in quest’ultima settimana. “L’unica soluzione è rispettare le regole del Governo, cioè stare a casa e dare la possibilità ai medici di fare il loro lavoro, che è davvero enorme. Dagli infermieri ai volontari, sono loro gli eroi del nostro tempo. Vanno ringraziati per tutto quello che stanno facendo“. Qualche mese fa la fortunata serie tv Chernobyl ha riportato in auge il disastro avvenuto a fine anni ’80 nell’ex Unione Sovietica quando esplose la centrale nucleare.
Un momento buio per l’umanità paragonabile a quanto sta accadendo adesso: “Sì, ho vissuto un momento molto simile a questo, all’epoca avevo nove anni. Ripeto, l’unica cosa che dobbiamo fare è evitare comportamenti stupidi. Nessuno di noi può avere la certezza di non aver contratto il virus. Non dobbiamo uscire, non dobbiamo pensare solo a noi ma soprattutto a quelle persone per cui il contagio rappresenterebbe un problema maggiore”. Sheva ha vissuto gli anni più belli della sua carriera a Milano e per questo lancia un messaggio finale: “Ci tengo a salutare tutti gli italiani, sono sempre vicino a voi, bisogna vivere con una sola speranza, ovvero che le cose miglioreranno. Forza Italia, ne usciremo tutti quanti insieme”. L’ex attaccante qualche giorno fa aveva pubblicato su instagram la foto del palazzo del comune di Kiev illuminato col tricolore con scritto: “L’Ucraina supporta l’Italia nella lotta contro il COVID-19″.