Spadafora Lazio è guerra! Tare: “Dove sono Juve, Milan e Inter?”

calcio28/04/2020 • 04:53
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Spadafora Lazio il clima è teso, col ministro della salute che ha non si è ancora espresso in maniera concreta sulla data di riapertura del campionato e il club biancoceleste che invece chiede maggiore chiarezza. In tal senso, ieri ne hanno parlato anche Parolo e Tare.

Spadafora Lazio disaccordo totale

Se Lotito ieri aveva lanciato l’idea di giocare lo scudetto in una gara secca (tipo finale di Supercoppa) contro la Juventus, nel pomeriggio sulla stessa falsa riga si sono espressi anche il centrocampista Marco Parolo e il direttore sportivo Igli Tare. “Sicuramente è una notizia che non mi aspettavo. C’è stata un’apertura per gli allenamenti individuali, non capisco perché noi calciatori, con un nostro centro sportivo, non possiamo andare sul campo regolarmente per allenarci tenendoci a distanza – ha commentato il centrocampista riferendosi alla possibilità di riprendere gli allenamenti solo dal 18 maggio–. Riprendere il contatto col terreno è un’altra cosa. Siamo atleti professionisti, non vedo perché non possiamo allenarci. Anche singolarmente, ma nelle nostre strutture e rispettando tutte le normative e le distanze”.

Parolo ha sottolineato il controsenso dell’ultimo decreto ministeriale: “Si può andare a correre nei parchi, ma non ha senso se ho un centro sportivo dove andare con maggior sicurezza e c’è un campo tenuto bene e in sicurezza. La categoria dei calciatori è stata penalizzata. Nel nostro campo potremmo allenarci, anche senza contatto ma facendo esercizi di diverso tipo, gli stessi che abbiamo fatto prima dell’emergenza. C’è la massima attenzione da parte nostra nel rispettare le normative del governo, però ci sono le condizioni per riprendere con cautela la nostra professione. Se c’è la sicurezza, i mezzi, perché non permettere almeno l’allenamento individuale nelle nostre strutture? Questo decreto ci penalizza. Forse c’è qualcuno che non vuole tentare di ricominciare il campionato“.

Tare chiama le big, Spadafora risponde

Dello stesso avviso il ds albanese che richiama le big: “Non so quale sia lo scopo, di certo non è aiutare il calcio. Siamo consapevoli della situazione e dobbiamo essere molto più attenti per dare atto al sacrificio fatto dalle persone, però così non va bene. Il calcio è un fattore sociale importantissimo per il Paese: non vogliamo aprire gli stadi, solo terminare il campionato nel rispetto delle regole. Abbiamo guadagnato sul campo la possibilità di lottare per lo scudetto, ma mancano ancora dodici partite e parlare di una possibile vittoria è una parola grossa. Vogliamo finirlo più che altro per il bene del sistema calcistico italiano. In Germania il presidente della Federcalcio e gli esponenti dei principali club hanno preso tutti una posizione netta per la ripresa, c’è di mezzo la continuità del sistema calcistico del Paese. Lo stesso vale per l’Italia e non mi riesco a spiegare perché squadre come Juventus, Inter e Milan non prendano posizione”.

Secca la risposta del ministro Vincenzo Spadafora su facebook: “Sono ridicole le affermazioni di chi sostiene che ci sia un complotto contro la serie A ed è ridicolo chi lo sostiene. Io mi muoverò nel rispetto delle regole. Invito veramente ad astenersi da questo tentativo un po’ diffuso nel nostro Paese di provare con queste affermazioni e un po’ muovendo certa stampa a fare quella pressione sulla politica e sul governo che spesso tanti mondi e non solo quello del calcio fa per cercare di orientare le scelte del governo. Con me scusate ma da questo punto di vista avete totalmente sbagliato strategia. Sento parlare di immobilismo e indecisionismo e tutto questo lo trovo assurdo. Sono consapevole che il calcio è uno degli elementi più importanti di questo paese, sia come elemento sociale che di economia. Il campionato dovrebbe riprendere a metà giugno secondo le stesse previsioni della Figc“.

calcio28/04/2020 • 04:53
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