La morte di George Floyd, ucciso da un poliziotto a Minneapolis un paio di settimane fa, ha scatenato manifestazioni in tutto il mondo e riaperto l’annoso dibattito sul razzismo e le pari opportunità. L’attaccante del Manchester City Raheem Sterling ha parlato in diretta alla Bbc di come secondo il suo punto di vista il razzismo sia evidente anche nel mondo del calcio. Portando degli esempi pregnanti.
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La scioccante morte del cittadino americano George Floyd ha scatenato manifestazioni di protesta in tutto il mondo. Il movimento Black Lives Matter ha riportato in auge il lungo dibattito sul razzismo in ogni aspetto della vita sociale. L’attaccante del Man City Raheem Sterling si è unito alle richieste di cambiamento nella società e, nel suo caso, anche nell’industria del calcio. L’attaccante crede che le proteste siano un buon punto di partenza, ma allo stesso tempo pensa che sia arrivato il momento di agire nella lotta contro il razzismo, l’ingiustizia e il trattamento delle persone di colore in ogni ambito della vita. Parlando alla Bbc, Sterling ha portato la questione razzismo nel mondo del calcio. Secondo lui alle persone di colore non vengono date le stesse opportunità concesse ai bianchi, e a dimostrazione di questo, ha fornito degli esempi concreti.
Sterling e il razzismo nel mondo del calcio
“Guardate gli staff tecnici intorno alle squadre di calcio – ha cominciato Sterling. “Faccio un esempio perfetto. Ci sono Steven Gerrard, Frank Lampard, poi Sol Campbell ed Ashley Cole. Tutti hanno avuto grandi carriere, tutti hanno giocato per l’Inghilterra. Allo stesso tempo, hanno tutti rispettato la trafila per allenare ai massimi livelli. Ma i due che non hanno avuto le giuste opportunità sono i due ex giocatori di colore“. Gerrard è allenatore dei Rangers mentre Lampard è il manager del Chelsea dopo l’esperienza al Derby County. Campbell, nel frattempo, allena nelle leghe inferiori, prima a Macclesfield e ora a Southend; Cole è un allenatore giovanile al Chelsea. Secondo l’attaccante della Nazionale inglese questo mostra la disparità di trattamento tra allenatori bianchi e di colore.
Calcio inglese
Un terzo dei giocatori della Premier League è di colore, ma questa percentuale non si riflette negli staff tecnici, nei ruoli di gestione o nelle posizioni dei consigli d’amministrazione. Basti pensare che Nuno Espirito Santo dei Wolves è l’unico allenatore nero del massimo campionato inglese. “Il cambiamento è riuscire a parlare con le persone in parlamento, le persone che comandano nella mia squadra di calcio, nelle squadre di calcio in tutto il paese e in Nazionale – continua Sterling. “Per attuare il cambiamento e dare pari opportunità agli allenatori di colore, ma anche di etnie diverse. Vorrei solo che anche agli allenatori neri siano date le giusta opportunità. Questo è quello che sento che manca qui: dare alle persone la possibilità che meritano“. Una questione delicata che meriterebbe più di un approfondimento. Una battaglia che Sterling vuole portare avanti e in cui vuole coinvolgere anche altri colleghi. Affinchè tutti, anche nel calcio, abbiano le stesse opportunità.