Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni aveva paragonato la Super League alla New Coca Cola, un progetto lanciato dalla nota azienda statunitense negli anni ’80 e che si rivelò subito un flop tanto da essere ritirato dal mercato pochi mesi dopo il suo lancio. La Super League è durata ancora meno della New Coca Cola. Ma come sarebbe stata la nuova competizione? Andrea Agnelli e Florentino Perez avevano rivelato alcune regole che avrebbero dovuto rivoluzionare il gioco del calcio.
Super League come Fifa 21
Agnelli in un’intervista comparsa stamattina sul Corriere dello Sport (prima di dichiarare a Reuters di rinunciare al progetto) aveva spiegato: “I più giovani vogliono i grandi eventi e non sono legati a elementi di campanilismo. La mia generazione lo era molto di più. Alcuni dati: un terzo dei tifosi mondiali segue almeno due club e spesso questi due presenti tra i fondatori della Superlega. Il dieci per cento è affascinato dai grandi giocatori, non dai club. Due terzi seguono il calcio per quella che oggi viene chiamata ‘fomo’, fear of missing out, paura di essere tagliati fuori. E adesso la percentuale più allarmante: il 40 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non prova alcun interesse per il calcio“.
L’idea della Super League come in un videogame: “Serve una competizione in grado di contrastare quello che loro riproducono sulle piattaforme digitali, trasformando il virtuale in reale. Attraverso Fifa crei la tua competizione, quella competizione va riportata nel mondo reale. Tralasciamo gli effetti della concorrenza dei vari Fortnite, Call of duty eccetera, autentici catalizzatori dell’attenzione dei ragazzi di oggi destinati a essere gli spender di domani”.
Non solo: le dirette sarebbero state trasmesse in live streaming con la possibilità da parte degli utenti di interagire tramite commenti, come accade su twitch per intenderci. Inoltre sarebbe stato dato maggiore spazio agli highlights e alle giocate dei campioni. Inoltre si pensava di ridurre il tempo di gioco perché i giovani trovano “noiose” le partite da 90′. Un’altra idea era quella di aggiungere il terzo tempo (non come si intende nel rugby) per spezzettare maggiormente le partite e dare la possibilità ai giocatori di recuperare le energie durante i break. Tutte idee che (al momento) non vedranno la luce per buona pace di Andrea Agnelli e Florentino Perez.