Tabaré Viudez – Negli ultimi anni d’oro vissuti dal Milan tantissimi calciatori sono entrati a far parte del club rossonero. Molti hanno impattato in maniera splendida con la nuova realtà, diventando fenomeni rinomati e vincendo moltissimo con il club milanese. Tanti altri, però, si sono rivelati essere scommesse perse praticamente dal momento del loro acquisto. Forse è stato così anche per Tabaré Viudez, calciatore uruguaiano che i rossoneri acquistarono per farlo diventare un cardine futuro della squadra e che invece, già dalla Primavera, sembrava essere un pesce fuor d’acqua. Una vera e propria toccata e fuga quella di Viudez a Milanello, nonostante le premesse fossero ottime.
CHE FINE HANNO FATTO, episodio 5: Tabaré Viudez
Il Milan aveva adocchiato El Chaio quando il ragazzo vestiva la maglia del Defensor Sporting. Appena maggiorenne, infatti, Viudez aveva già vinto un campionato uruguaiano proprio con la casacca della squadra di Montevideo. Giocatore mancino che ricopriva ruoli offensivi, Viudez pareva essere una delle sensazioni più sgargianti del calcio sudamericano che si affacciava agli anni 2010. E il Milan non si fece scappare l’occasione di prelevare il giovane talento, prendendolo in coppia con il connazionale Cardacio (che sicuramente merita parimenti una puntata di questa rubrica) per 4,5 milioni di euro. Viudez viene subito aggregato alla Primavera del club meneghino ma, nonostante il talento, qualcosa sembra non funzionare: il ragazzo pare mal digerire quello che per lui è un declassamento, poiché vorrebbe giocare con i grandi. I grandi, però, sono fortissimi. Mentre lui è solo un ragazzo venuto dal Sudamerica. Il suo rendimento inizia a calare e di Viudez in prima squadra si avrà solo una traccia, praticamente impercettibile, l’8 marzo del 2009: alla fine di un Milan-Atalanta 3-0 Ancelotti lo fa entrare al posto di Beckham. Dopo soli 7” l’arbitro fischia la fine della partita. Quella sarà l’unica presenza ufficiale in Serie A per Viudez che nell’agosto dello stesso anno decide di rescindere consensualmente il contratto con il Milan.
Core ‘ngrato
Viudez decide così di tornare nel club che lo aveva lanciato, ovvero li Defensor Sporting. Non riesce però a giocare addirittura fino a novembre, dato che la FIGC non concede immediatamente il transfer. Dopo una sola stagione viene ceduto all’America, il quale lo gira dopo pochi mesi in prestito prima al Necaxa e poi al Nacional, club nel quale Tabaré Viudez vincerà un altro campionato uruguaiano, segnando peraltro il gol decisivo nel playoff proprio contro il Defensor Sporting. Dopo questo trionfo, Viudez prova di nuovo l’avventura europea accasandosi ai turchi del Kasimpasa. Nel triennio di permanenza Viudez si comporta tutto sommato abbastanza bene, tanto da guadagnarsi una chiamata dal River Plate nel 2015 e vincere addirittura la Copa Libertadores. Attualmente, a quasi 30 anni, Tabaré Viduez milita di nuovo nel Nacional, in Uruguay. La toccata e fuga con il Milan non gli ha tolto trofei e gloria in patria ma chissà che non abbia pensato, in quei 7” in campo con la maglia rossonera, che la sua carriera potesse mettersi davvero male.