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Un ragazzino delle medie di nome Ousmane Dembélé

calcio16/11/2018 • 17:16
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dembele

I giovani talenti di oggi sono ragazzini viziati completamente distanti dalla vita reale, che guadagnano milioni troppo presto e senza nemmeno accorgersene. Questa potrebbe essere la classica e iperbolica tirata del tipo menoso al bar che distrugge tutto (anche un po’ le palle) per partito preso, o la perfetta descrizione della vita quotidiana di Ousmane Dembélé.

Di ieri la notizia di una citazione in giudizio nei confronti dell’attaccante francese da parte dell’ex affittuario della casa di Dortmund, nella quale il 21enne viveva ai tempi del Borussia.  15.000 euro richiesti per pagamenti non effettuati e 5.000 per le condizioni nelle quali l’abitazione è stata lasciata. Con spazzatura e vestiti abbandonati sul pavimento e all’esterno, come riportato nelle foto della Bild, conditi dalla mancata restituzione delle chiavi, che ha reso necessaria la sostituzione delle serrature.

Questa ulteriore bega arriva nel momento più burrascoso per l’attaccante dall’inizio della sua esperienza blaugrana. Dembélé infatti raggiunge gli allenamenti con sistematico ritardo, non mostrando professionalità, e soprattutto coscienza. Quello che sembrava poter essere un inserimento tecnico più faticoso e lungo, si sta invece dimostrando una totale assenza di maturità.

Giovedì Ousmane era stato rintracciato intorno alle 11 e 30, non essendosi presentato, senza avvertire, all’allenamento previsto per le 11:00. Condotta che ha mandato su tutte le furie il Club e spinto la stampa spagnola a ricostruire la vicenda. E così ha fatto AS, restituendo la giornata tipo del peggior bimbominkia di seconda media, che prova a giustificarsi per essersi nascosto in bagno dopo l’intervallo.

Il calciatore mercoledì sera ha riunito gli amici a casa sua per giocare ai videogiochi. Avrebbe però perso la nozione del tempo, dimenticandosi di puntare la sveglia e addormentandosi ormai al mattino. Quando il delegato del Barcellona Carles Naval lo ha raggiunto al telefono, Dembélé si è giustificato sostenendo di avere mal di pancia. Poche ore dopo però, ricevuta la visita del medico sociale, tutto era magicamente sparito.

La questione, secondo la ricostruzione, è che il calciatore a Barcellona è praticamente solo. La società gli aveva affidato un cuoco personale francese che però, per differenze inconciliabili, Dembélé ha congedato.

Insieme ai pochi amici che lo circondano, non frequenta locali e vita notturna, ma si rinchiude in casa a giocare compulsivamente ai videogiochi. Tanto da far pensare si tratti del principio di un problema più serio.

Per il momento, a dire il vero, sembrano solo i capricci di un giovane baciato da un talento che non è in grado di rispettare. Parliamo di un ragazzo che a 21 anni ha milioni di fan, gioca nel Barcellona, guadagna 12 milioni l’anno ed ha già vinto un Mondiale.

Forse è il caso di prendere un po’d’aria fresca, caro Ousmane. Con due o tre aggiustamenti potresti non passartela poi così male.

 

 

 

 

 

Elia Lavelli
Tags :BARCELLONA

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