Anche se non lo dà a vedere, Ibrahimovic ha risentito delle critiche che si sono addensate su di lui dopo la sua dipartita di due settimane. Lo svedese è tornato a Milanello carico a pallettoni facendo sentire subito la sua presenza. In questi giorni si è confrontato con tutti: da Cardinale a Furlani e Moncada. Ibra ci ha messo la faccia, come mai aveva fatto da quando è stato insignito del ruolo di Senior Advisor di RedBird e ha dato al tecnico portoghese un ultimatum. Il derby si vince, punto e basta. Non ci sono alternative dopo sei sconfitte consecutive. Intanto è partito il casting per il suo successore.
Ibra-Furlani scontro per l'allenatore
"Non è chiaro cosa faccio? Sono il boss e decido tutto io", ha tuonato Ibrahimovic prima di Milan Liverpool inveendo contro Boban che l'aveva attaccato qualche giorno prima. Ora lo vuole dimostrare e come scrive Repubblica, sta battagliando con Furlani per la scelta dell'eventuale successore di Fonseca che sembra ormai destinato all'esonero (la vittoria del derby potrebbe soltanto procrastinare un inevitabile esonero).
Il CEO rossonero spinge per Maurizio Sarri, che qualche mese fa ammise che avrebbe gradito di allenare il Milan sulle orme del suo idolo Arrigo Sacchi. Zlatan non è dello stesso avviso, è un uomo di campo e sa come funzionano certe dinamiche: l'ex tecnico della Lazio ha bisogno di tempo per plasmare le sue squadre con il suo stile di gioco metodista. Peccato che tempo non ce n'è, il Milan deve risollevarsi subito per evitare una stagione fallimentare che potrebbe far cadere molte teste (compresa la sua).