Ziliani fa il punto sulla situazioni in attacco della Juventus e sottolinea come lo stipendio di Dusan Vlahovic, passato a 12 milioni l'anno, sia troppo dispendioso per il club e Giuntoli starebbe cercando di venderlo.
Chiesa un diversivo per vendere Vlahovic
Paolo Ziliani parla dei movimenti in uscita della Juventus e dice: "Anche se si parla solo e soltanto di Chiesa, la verità è che la Juventus (leggi: Giuntoli) sta facendo di tutto per cercare di disfarsi anche e soprattutto di Vlahovic, la cui permanenza in organico è vista come il fumo negli occhi sia dalla proprietà, gravando il serbo sul bilancio per oltre 41 milioni di euro a stagione per le due prossime stagioni (fanno all’incirca 82 milioni), e la cui permanenza in rosa non entusiasma nemmeno Thiago Motta, il nuovo allenatore, che per il gioco che predilige amerebbe contare su un centravanti portato al gioco, alle cuciture e al dialogo come Zirkzee più che alla lotta, all’irruenza e allo scontro fisico come Vlahovic.
Per chi l’avesse dimenticato: era il gennaio 2022 quando Agnelli e Arrivabene acquistarono a campionato in corso il bomber serbo dalla Fiorentina (era capocannoniere con 17 gol segnati in 21 partite) per 70 milioni pagabili in tre anni più 10 milioni di bonus più 11,6 milioni di oneri accessori (leggi: compenso agli agenti). Totale dell’operazione: 91,6 milioni. Particolare non trascurabile: Vlahovic firmò un contratto quinquennale a 7 milioni di stipendio netto annuo (13 al lordo) che dall’1 luglio 2024 diventano 12 netti, poco meno di 23 lordi. Una clausola-capestro firmata dal Gatto e la Volpe (anzi, dal Gatto e il Gatto) Agnelli-Arrivabene che ha mandato nei matti John Elkann; di qui il mandato conferito a Giuntoli di disfarsi a tutti i costi del centravanti serbo.
Facile a dirsi, quasi impossibile a farsi. Soprattutto al fixing di oggi, dopo il terzo anonimo campionato giocato da Vlahovic nell’inguardabile Juve di Max Allegri e dopo lo sconfortante Europeo in Germania disputato dal bomber, mai a segno e deludente sotto ogni punto di vista in una Serbia altrettanto avvilente."