Claudio De Sousa – Non è raro che, nel corso di una carriera calcistica, un calciatore venga avvicinato a livello di paragoni a un animale particolarmente temibile, che dovrebbe in effetti ricalcarne le caratteristiche per ciò che riguarda il campo. Nel caso di Claudio De Sousa, almeno in gioventù, il soprannome de la pantera sembra risultare particolarmente calzante, per via di una letalità importante nell’area piccola. Purtroppo, con l’aumentare degli anni e delle stagioni calcistiche, De Sousa più che una pantera aggressiva si è trasformato cucciolo mansueto, senza rispettare le attese di chi lo proponeva come uno dei giovani più interessanti della sua generazione. Il tutto, però, non necessariamente per demeriti personali e senza mancare, in verità, di togliersi comunque delle soddisfazioni, anche se non ad altissimi livelli.
CHE FINE HANNO FATTO, episodio 8: Claudio De Sousa
Dal nome di un imperatore romano e con un papà di origini africane, De Sousa ha iniziato a farsi notare sin da piccolo per la sua grande velocità, unita a un discreto senso del gol. Non è un caso, dunque, che abbia potuto cimentarsi senza troppi problemi contro i suoi avversari ai tempi delle giovanili vissute in casa Lazio, club nel quale ambiva a realizzarsi. I biancocelesti decidono di farlo maturare subito altrove, prestandolo alla Lodigiani per 3 anni. In Serie C1 prima e in Serie C2 poi il ragazzo colleziona minuti e anche un paio di reti, trovando dunque le prime marcature come professionista. Nel 2004 la Lazio decide così di riportarlo a casa, ovviamente come attaccante di scorta. De Sousa giocherà solo quattro partite ma il suo impatto sarà importante, con esordio contro il Milan all’Olimpico nella prima gara e – soprattutto – rete del 2-0 contro il Messina nella seconda presenza ufficiale con la Lazio. Il ragazzo viene addirittura portato in trionfo da Paolo Di Canio sotto la curva biancoceleste e, ad appena 19 anni, per l’attaccante sembrano aprirsi porte sempre più grandi. Il futuro, però, pare essere comunque lontano da Roma: nel 2005, infatti, il Torino lo acquista a titolo definitivo per il campionato di Serie B. De Sousa dà il suo contributo alla promozione dei granata giocando 11 partite e segnando una rete in pochi mesi ma, a quanto pare, risulta troppo poco per la conferma. La punta trascorre così i mesi successivi al Catanzaro, sempre in Serie B: 2 reti per lui ma il club retrocede. Nell’annata seguente De Sousa fa parte della rosa del Torino in Serie A ma il campo lo vedrà soltanto dalla televisione, venendo utilizzato prevalentemente per le gare della formazione Primavera. Arriva dunque un altro prestito, stavolta all’Ancona in Serie C1, club con il quale realizza 3 segnature che aiutano la squadra a salire di categoria. Il Torino però decide di cederlo in comproprietà al Pescara, non reputandolo evidentemente adatto a rimanere in rosa. Purtroppo per lui, la stagione abruzzese si rivelerà nefasta, poiché scoprirà di avere un problema vascolare e gli verrà addirittura revocata l’idoneità sportiva, con tanto di rescissione contrattuale con il Pescara.
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Le categorie minori
Claudio De Sousa tornerà in seguito a giocare nel 2010 al Murata, nel campionato di San Marino. De Sousa pare motivato e gioca un anno e mezzo ad ottimi livelli, segnando persino 19 reti totali. Ormai ripresosi, seppur troppo tardi per riprovare il grande salto, De Sousa trova la sua dimensione nelle categorie minori. Torna in Italia per giocare con il Chieti, club con il quale disputerà la migliore stagione della sua carriera: nel campionato di Seconda Divisione 2012-2013, infatti, 19 gol complessivi, rilanciandosi completamente seppur in una dimensione inferiore rispetto a quanto sognato. Anche successivamente, con la maglia de L’Aquila, De Sousa si farà valere, segnando peraltro anche un gol al Bologna in Coppa Italia. Nel 2014 cerca un colpo di reni andando a giocare in prestito al Como e in effetti la squadra – anche grazie a 3 sue reti – guadagna la promozione in Serie B. Purtroppo anche stavolta per l’attaccante non arriva una conferma, così la realtà diventa nuovamente quella de L’Aquila, con prestazioni stavolta più “umane”. Nel 2016 De Sousa, ormai diventato un vero e proprio attaccante di categoria, viene messo sotto contratto dalla Racing Roma, segnando 17 reti in stagione. Attualmente, dopo il prestito dell’anno scorso alla Viterbese Castrense, De Sousa – che ormai vanta 32 primavere alle spalle – milita nel Racing Fondi, club che lo aveva acquistato nel 2017. La storia di Claudio De Sousa, fatta di problemi fisici, cessioni continue e tante promozioni, è la stessa di molti altri calciatori che militano nei campionati minori italiani. Calciatori che magari non avranno trovato grande gloria ma che, nel loro piccolo, hanno comunque lasciato il segno. In questo caso, quello di una pantera.
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