Nicolao Dumitru – In relazione ai calciatori più talentuosi abbiamo sempre potuto ammirare (e abbinare, di conseguenza) un aggettivo qualitativamente alto: un giocatore “elegante”, infatti, è composto da movimenti sinuosi, quasi felini, che gli consentono di sgusciare attraverso le marcature avversarie. Soprattutto nelle giovanili e a inizio carriera Nicolao Dumitru, italiano di Svezia con papà rumeno e mamma brasiliana, possedeva senz’altro questa qualità. Che forse, però, nel corso del tempo potrebbe aver smarrito. Insieme alla fortuna del trovarsi nel posto giusto al momento giusto.
CHE FINE HANNO FATTO, episodio 20: Nicolao Dumitru
La prima piega positiva della carriera di Nicolao Dumitru arriva nel 2005, quando viene acquistato a 12 anni dall’Empoli. Con i toscani Dumitru fa registrare numeri pazzeschi, segnando quasi 50 reti tra Giovanissimi e Allievi. Il ragazzo sembra avere davvero il gol nel sangue e non è un caso che anche con la Primavera si faccia valere. Soltanto nella stagione 2008-2009, Dumitru segna ben 18 gol e arriva in finale di campionato, perdendo contro il Genoa di El Shaarawy. Anche nel Torneo di Viareggio Dumitru trascina i suoi a suon di gol e buone prestazioni, arrivando (di nuovo) in finale e perdendo (di nuovo) stavolta contro la Juventus. Il ragazzo però è evidentemente già pronto per il grande salto e non è un caso che, ad appena 16 anni, avesse già esordito in Serie B sempre con i toscani. Dopo 5 anni di crescita all’Empoli, per Dumitru la grande occasione della carriera si chiama Napoli. Gli azzurri partenopei lo acquistano nella stagione 2010-2011 in prestito con diritto di riscatto della comproprietà, facendo di lui a tutti gli effetti il vice Cavani. L’esperienza con la maglia del Napoli, però, si rivelerà un vero e proprio boomerang per il percorso calcistico dell’attaccante.
Dumitru giocherà infatti 12 presenze – prevalentemente spezzoni di gara – tra campionato ed Europa League, non riuscendo però mai a timbrare il cartellino. Dopo aver bruciato le tappe adesso il ragazzo deve fare un passo indietro. Così, nonostante il riscatto della sua parte, il Napoli decide di ridarlo in prestito proprio all’Empoli, in Serie B. Qui Dumitru trova – finalmente – i primi gol da professionista (saranno 4 in 27 presenze) ma gli azzurri lo manderanno in prestito anche nella stagione successiva, stavolta alla Ternana (squadra nella quale segnerà l’unico gol, ironia della sorte, proprio contro l’Empoli). Più passano gli anni più aumentano i prestiti: al contempo, però, con le maglie di Cittadella e Reggina, il rendimento di Dumitru si mantiene costante in zona gol (solo uno a campionato) ma diminuisce notevolmente nel numero di partite (18 e 13, rispettivamente). Così, nel 2014, il ragazzo passa addirittura al Veria – sempre e rigorosamente in prestito, dopo che il Napoli se l’è aggiudicato per intero – in Grecia, nella massima serie. La stagione 2015-2016 è invece la migliore (per adesso) nella carriera di Dumitru, che segna 7 reti – suo record personale – in 34 presenze proprio con la squadra nerazzurra. Nonostante la buona stagione, le porte della Serie A sembrano ormai chiuse per il centravanti che finisce addirittura in Championship al Nottingham Forest. L’esperienza inglese però racconterà di un calciatore evidentemente persosi per strada. Attualmente, dopo il termine del contratto con il Napoli e una stagione all’Alcoron, Dumitru milita nel Gimnastic, club di Segunda Division spagnola. Una carriera stranissima quella di un ragazzo che, nonostante tutto, va in gol regolarmente da 8 stagioni consecutive. Una carriera che, però, non ha mai preso il volo come avrebbe dovuto, smarrendo l’iniziale eleganza che si abbina ai campioni.