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Che fine ha fatto Eder della Sampdoria? L’oriundo che stregò Conte e Ventura

Eder Sampdoria: la storia dell'oriundo che con i suoi colpi stregò Ventura e Conte, due commissari tecnici della Nazionale Italiana. Che fine ha fatto?
che fine hanno fatto10/05/2023 • 13:19
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L. Muriel
#9Orlando CityAttaccante
MLS
Stagione 2025

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Era il 15 Novembre del 1986, quando a Lauro Müller, piccolo comune brasiliano dello stato di Santa Catarina, vedeva la luce Eder Citadin Martins, più tardi noto semplicemente con il nome di Eder. La piccola cittadina di Lauro Müller ha una peculiarità: il nome celebra l'ingegnere militare, tedesco di origine, Lauro Severiano Müller, personalità molto legata al centro. Centro che in origine era stato fondato ed abitato da immigrati italiani.

Tra questi immigrati c'era probabilmente anche Giovanni Battista Righetto, giunto nel luogo nel lontano 1891 da una cittadina in provincia di Vicenza, Nove. Probabilmente Giovanni Battista non poteva nemmeno immaginare che il suo bisnipote, Eder appunto, avrebbe fatto parte della Nazionale Italiana, diventandone per un biennio una pedina insostituibile.

Gli inizi

Un nome che è tutto un programma, Eder, così chiamato in onore di Aleixo de Assis, noto appunto come Eder, fortissima ala brasiliana dell'iconica squadra che partecipò ai Mondiali di Spagna del 1982. Con un nome così il destino di quel ragazzino di Lauro Müller era praticamente già segnato: iniziò nel Criciùma, piccolo club della sua regione d'origine, ma giovanissimo, a soli 19 anni, volò in Italia per rispondere alla chiamata dell'Empoli con la cui maglia esordirà in Serie A nemmeno ventenne in una partita contro la Lazio. Qualche mese dopo l'esordio in Europa nell'allora Coppa Uefa, anche se i goal, quelli proprio non volevano arrivare.

Gli inizi di Eder in Italia all'Empoli

Goal che iniziarono ad arrivare a Frosinone, seconda tappa del lungo viaggio italiano dell'attaccante. Arrivato in Ciociaria in comproprietà nel Gennaio 2008, ne mise a segno 6 fino all'estate seguente e ben 15 nella stagione successiva. Rientrato ai toscani nel 2009/2010 si laureò capocannoniere della Serie B con 27 reti tra cui una storica quaterna siglata contro la Salernitana.

Inevitabile la chiamata nel massimo campionato, con il Brescia che lo acquistò in prestito e Eder che ripagò la fiducia delle Rondinelle segnando la sua prima rete in A datata 12 Settembre 2010. I primi sei mesi della stagione successiva li passò a Cesena, prima di avere la prima grande occasione in un club blasonato, la Sampdoria, che a Gennaio 2012 lo tesserò per cercare la promozione.

Eder alla Sampdoria

Eder Sampdoria si rivelò un binomio perfetto. Il club ottenne in scioltezza la Serie A grazie anche ai suoi goal (in coppia con Muriel), e nelle stagioni successive l'italo-brasiliano si rivelò sempre decisivo: nelle prime due annate contribuì in maniera importante alla salvezza doriana, e nel 2014/2015 fu uno dei protagonisti della storica annata che si concluse con la qualificazione in Europa League. Le ottime prestazioni in maglia blucerchiata accrebbero l'interesse dei grandi club, ma anche della Nazionale Italiana. Antonio Conte, allora ct azzurro, lo fece diventare il 43esimo oriundo della storia, sfruttando le origini dell'attaccante e quel bisnonno vicentino, Giovanni Battista.

La Nazionale

L'esordio in azzurro arrivò il 28 Marzo 2015 contro la Bulgaria in una sfida valida per le qualificazioni agli Europei del 2016: un debutto bagnato con un goal, quello del definitivo 2-2. Le prestazioni di Eder con la Sampdoria, unite all'ottimo impatto avuto con la maglia della Nazionale, convinsero il ct Conte a farne un punto fermo del suo scacchiere: convocato per i successivi Europei giocati in Francia, segnò una rete decisiva contro la Svezia per guadagnarsi gli ottavi, in una corsa frenetica di una squadra operaia e priva di grandi nomi che si fermò solo ai quarti di finale ai calci di rigore contro la Germania.

Chiuso il ciclo di Conte l'attaccante rimase nel giro azzurro, in una delle pagine più buie della Nazionale. Ma di questa storia parleremo più avanti.

La grande occasione

Nel Gennaio 2016, dopo un inizio di stagione caratterizzato da 13 goal in 21 partite con la Samp, arrivò l'occasione per Eder di indossare la maglia di una grande di Serie A: l'Inter versò 10 milioni di euro nelle casse doriane per portarlo immediatamente a Milano e gli fece firmare un quinquennale. L'avventura nerazzurra si rivelò però un disastro: appena una rete nei primi sei mesi; 10, ma in 40 partite, in quella successiva; 3 in 31 apparizioni alla sua terza stagione milanese. Cifre lontane da quelle di Genova, e che fecero pensare a molti che forse la giusta dimensione per l'italo-brasiliano fosse più in una provinciale che in un top club.

Fallimento tricolore

Negli anni in cui faticava ad imporsi in nerazzurro, Eder prese parte ad una delle pagine più buie della storia della Nazionale Italiana, la campagna di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018. Il commissario tecnico era Gian Piero Ventura, e gli Azzurri, dopo un girone eliminatorio balbettante caratterizzato dal fragoroso 3-0 subito in casa della Spagna e lo scialbo pareggio con la Macedonia, furono costretti a passare dallo spareggio per centrare un posto nella kermesse mondiale. Avversario la Svezia, che sconfisse di misura l'Italia nell'andata giocata a Solna, e riuscì a mantenere lo 0-0 nel tristemente noto ritorno a San Siro. Conseguenza? Azzurri fuori dai Mondiali per la seconda volta nella loro gloriosa storia.

L'oro cinese

Nell'estate 2018 Eder chiuse la sua esperienza all'Inter accettando la generosa corte dei cinesi dello Jiangsu Suning, squadra facente parte del gruppo Suning proprietario anche del club nerazzurro. I cinesi garantirono all'attaccante un contratto triennale da oltre 5 milioni netti a stagione, una cifra che, arrivato a 32 anni, era troppo difficile da rifiutare. In Cina in 62 partite mise a segno ben 32 reti facendo valere le sue doti di grande realizzatore in un contesto però decisamente più abbordabile.

Ritorno a casa

Nel Marzo 2021, vicino alla scadenza del suo contratto con il club cinese, con la maglia del quale vinse nel 2020 anche un campionato, Eder decise di far ritorno nel suo Brasile, accordandosi con il San Paolo fino al Dicembre dell'anno successivo. In due anni collezionò ben 60 presenze, ma il bottino di reti fu abbastanza magro, con il suo score che si fermò ad appena 8 goal. Nel Gennaio 2023, con una scelta di cuore, l'attaccante tornò nel club della sua giovinezza, con cui aveva esordito da professionista, il Criciùma. A 17 anni dalla sua ultima volta con la maglia della squadra che lo aveva lanciato, arriva dunque la chiusura del cerchio.

Da Criciùma a Criciùma, passando per la sua seconda casa, l'Italia, la Sampdoria e l'Inter, le gioie e i dolori della Nazionale e i soldi della frontiera cinese. È stato un lunghissimo viaggio, ma alla fine Eder è tornato a casa.

  

 

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Tags :Italia

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