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Il The Guardian va controcorrente e massacra Mourinho e la Roma

coppe europee01/06/2023 • 20:43
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Ieri la Roma ha perso la finale di Europa League contro il Siviglia giocando una grande partita e recriminando per un rigore non dato all'80' per un tocco di braccio in area di Fernando. Tutta la stampa italiana si è unita intorno alla squadra giallorossa nell'evidenziare l'errore dell'arbitro Taylor che ha condizionato la gara anche con altre scelte discutibili (tipo la non espulsione di Lamela). Eppure dall'Inghilterra non la pensano allo stesso modo, nella fattispecie il The Guardian è un fiume in piena contro Mourinho e la Roma, sottolineando le continue provocazioni dello staff giallorosso.

Il The Guardian attacca Mourinho

"José Mourinho è un nichilista. A Mourinho non importa nient’altro che vincere. Non il gioco, non il pubblico, non un’idea ingenua di decenza", inizia così la disanima del giornalista Jonathan Wilson sul The Guardian. Il cronista inglese si accanisce contro lo Special One: "Per la Roma, senza dubbio, il fine avrebbe giustificato i mezzi. Se avessero vinto, questo sarebbe stato il loro più grande successo internazionale e quello sarebbe stato tutto ciò che contava, tutto ciò che avrebbero ricordato. Mourinho, dopotutto, è adorato dai tifosi della Roma a un livello sconcertante per coloro che hanno assistito alla sua ultima stagione al Real Madrid o altro in Inghilterra dopo aver vinto il campionato con il Chelsea nel 2015″.

“Il brontolone, nemmeno il burbero di livello Mourinho, basta a fermare il Siviglia in questa competizione: dal 2006 ha disputato sette finali e le ha vinte tutte. Forse il Siviglia in Europa League è semplicemente una forza che non può essere fermata, ma è difficile non pensare che la Roma avrebbe potuto avere una possibilità migliore giocando a calcio rispetto a qualunque cosa fosse a cui ha portato il gioco”.

"Quello della Roma è un'azione orchestrata a fare pressione sugli arbitri"

Infine il The Guardian attacca il modus operandi dei giallorossi: "E così la sua squadra e il suo staff dietro le quinte contestano ogni decisione. Ogni volta che ottengono un calcio di punizione, chiedono ulteriore punizione sotto forma di cartellini gialli. In questa stagione sono stati mostrati 13 cartellini rossi ai componenti della panchina della Roma, siano essi allenatori o vice. Questa non è una coincidenza; è un piano, un’azione orchestrata per fare pressione sugli arbitri e far pendere la bilancia delle decisioni. Il Siviglia era tutt’altro che innocente, ma ugualmente la sensazione era che la loro abilità di gioco fosse una reazione a quella della Roma. Gli 11 minuti e 20 secondi di recupero del secondo tempo supplementare – ovvero il 75,5% del totale – sono sembrati ancora una volta una vittoria per il rifiuto di Taylor di accettare le prevaricazioni della Roma. Anche se una sconfitta anche per il calcio".

Fabrizio Piepoli

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