Addio a Sven Goran Eriksson, un vero signore del calcio

Ci ha lasciati oggi dopo una lunga malattia Sven Goran Eriksson, allenatore tra le altre di Samp, Lazio e della Nazionale Inglese. Lo svedese era malato da tempo
cronaca26/08/2024 • 11:58
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Signori si nasce, e Sven Goran Eriksson lo è nato. Ed è rimasto un signore fino al giorno del suo ultimo respiro, oggi, quando le poche rimanenti forze lo hanno abbandonato al termine di una lunga ed incurabile malattia. All'età di 76 anni, l'ex allenatore svedese si è spento nella sua casa circondato dall'affetto dei propri cari.

 

Pochi giorni fa aveva lasciato al mondo calcistico e non solo un ultimo, straziante messaggio di speranza, che a molti è suonato come un vero e proprio addio. 

Morto Sven Goran Eriksson

Era gennaio quando all'ex allenatore tra le altre di Roma, Fiorentina, Sampdoria, Lazio e della Nazionale Inglese, era stato diagnosticato il più terribile dei mali: un tumore al pancreas incurabile, con un'aspettativa di vita al massimo di un anno. Da quel momento lo svedese aveva iniziato una sorta di tour celebrativo in tutti quegli stadi che lo avevano amato durante la sua lunga carriera: Goteborg, Genova, Roma, e poi la gioia di coronare il sogno di sedere sulla panchina del Liverpool ad Anfield Road. Un lungo viaggio di addio tra sorrisi, ricordi, applausi e lacrime.

 

"Sven Goran Eriksson è morto - si legge nella nota diffusa dai suoi cari - Dopo una lunga malattia, si è spento stamattina a casa, circondato dalla famiglia. Con lui la figlia Lina, il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky, il padre Sven, la compagna Yanisette col figlio Alcides, il fratello Lars-Erik con la moglie Junmong. La famiglia chiede che venga rispettato il desiderio di vivere privatamente il suo lutto e di non essere contattata".

 

Sono stati mesi lunghi e difficili, ma anche colmi di messaggi di speranza e grande dignità lanciati da Eriksson con innata eleganza. Perché è facile mantenere compostezza quando si è all'apice della carriera e nel pieno delle forze, ma è tremendamente difficile farlo quando si è condannati ad una fine beffarda e quanto mai prossima. Ci lascia un uomo di calcio, un uomo vero, un uomo dall'animo nobile. 

 

"Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico"

 

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