Come è noto, lo scorso 22 febbraio, Dani Alves è stato condannato, dal tribunale di Barcellona, a quattro anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale ai danni di una ragazza di 23 anni in una discoteca della capitale catalana. Destino analogo per Robinho (condannato a 9 anni per stupro dal tribunale di Milano), arrestato nei giorni scorsi in Brasile dopo che la Corte Suprema ha respinto la richiesta dell'ex Milan di sospendere l'esecuzione della condanna. In questa direzione si inserisce la netta posizione della federazione brasiliana.
"Uno dei capitoli più dannosi del calcio brasiliano"
"Le condanne definitive dei giocatori Robson de Souza e Daniel Alves mettono fine a uno dei capitoli più dannosi del calcio brasiliano" recita il comunicato della federazione. "I due casi, che riguardano giocatori che sono stati stelle della nazionale brasiliana, una delle più grandi icone culturali del paese, non possono concludersi con la condanna dei due colpevoli".