Il difensore del Monza era stato messo sotto processo con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e frode sportiva aggravata dal metodo mafioso.
Il fatto non sussiste
Tuttavia, arrivano buone notizie sia per il giocatore che per il club, che ha rilasciato un comunicato per illustrare l'esito della vicenda:
Armando Izzo è stato assolto con formula piena dalla Corte d’Appello di Napoli dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, perché il fatto non sussiste
I fatti risalivano a una partita di campionato della Serie B 2013-2014, quando Izzo militava nell'Avellino. Dopo quasi dieci anni, i giudici della Corte di Appello di Napoli hanno stabilito che il giocatore non ha commesso il reato di frode sportiva aggravata dal metodo mafioso, contestato per aver contribuito, secondo l'accusa, a modificare l'esito della gara tra Modena e Avellino del 17 maggio 2014.
Izzo: "Ho sempre avuto fiducia nella giustizia"
Il Monza e il giocatore esultano per la sentenza, una notizia positiva in queste settimane difficili per il club, che spera ancora di poter raggiungere la salvezza a soli nove incontri dal termine. Izzo ha voluto ringraziare tutte le persone che lo hanno supportato durante il processo, dalla famiglia ai compagni di squadra, fino alla dirigenza del club brianzolo:
Sono molto soddisfatto della sentenza e, come ho detto fin dalle prime battute, ho sempre avuto fiducia nella giustizia. Non finirò mai di ringraziare i miei avvocati Alfredo Capuano, Salvatore Nugnes e Stefano Montone, che da subito hanno creduto in me. Ringrazio mia moglie Concetta, i miei figli, mia madre e mio padre, scomparso a 29 anni per la leucemia quando avevo 10 anni, che mi hanno dato la forza di combattere anche questa battaglia. Ringrazio, non per ultimo, il Monza, Galliani e Berlusconi che, pur essedo a conoscenza del mio processo, hanno sempre creduto in me.
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