Continua a tenere banco la questione relativa all'indagine contro gli ultras di Inter e Milan. In questa direzione si inserisce il pensiero di Zvonimir Boban, che ha poi fatto il punto sull'addio ai rossoneri e sul ruolo da dirigente Fifa e Uefa.
Boban: "Caso ultras? Abbiamo sempre saputo"
"Criminalità nelle curve? Abbiamo sempre saputo che succedevano delle cose strane - ha riferito Boban ai microfoni di Radio Deejay - in tanti avevano strani interessi. Questa situazione è preoccupante e non è facile nemmeno per le società".
"Ho ripulito la Fifa ma non sono servito a niente"
"Dirigente Fifa? Non ho fatto granché per cambiare la solita tecnocrazia - ha proseguito l'ex centrocampista croato - i politici del pallone scelgono sempre o la politica o il proprio interesse. Lì non sono servito a niente. Per il resto ho fatto qualcosa, ripulendo un po' la Fifa nei primi tre anni. Sono andato via perché volevo provare l'esperienza con il Milan, vista la situazione in cui si trovava e considerato che Paolo Maldini mi aveva chiamato per aiutarlo. Dalla Uefa invece sono andato via per questioni di principio, ma bisogna entrare nel merito delle cose".
Il licenziamento dal Milan
Nel giugno 2019, Boban viene nominato Chief Football Officer del Milan, salvo poi venir licenziato per giusta causa nove mesi più tardi: "Sono stato mandato via per un'intervista che io trovo sacrosanta. Dopo pochi mesi ci siamo ritrovati a non avere la fiducia da parte del club. Dopo il mercato di gennaio non siamo riusciti a chiarire la nostra posizione, così ho dovuto farlo pubblicamente perché la società ha iniziato ad avere contatti con Rangnick per la stagione successiva. Siamo ancora in tribunale, mi dispiace ma la vita è così".
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