Quando il mercato estivo scorso stava per chiudersi, il Monza aveva praticamente chiuso per un portiere di grandissima esperienza internazionale, quel Keylor Navas ex tra le altre di Real Madrid e Paris Saint Germain, oltre che monumento della nazionale del Costa Rica con cui ha disputato due edizioni dei Mondiali.
In Brianza il classe '86 non è poi arrivato, complice il mancato accordo economico quando le visite mediche erano state già prenotate, e dopo 4 mesi "in naftalina" a gennaio si è accordato con gli argentini del Newell's Old Boys, con cui ha esordito all'inizio di questo mese.
Ma non è per le sue gesta calcistiche, seppur ragguardevoli, che in questi giorni è di nuovo balzato agli onori della cronaca, bensì per questioni extracalcistiche. Il quotidiano spagnolo Marca gli ha infatti dedicato un approfondimento a causa dei suoi problemi con la legge: è sotto processo praticamente in ogni paese in cui è stato negli ultimi anni.
Il "lato oscuro" di Navas: tre processi in tre paesi diversi
Il noto quotidiano sportivo iberico ha fatto luce sulle controversie legali di Keylor Navas: non c’è nazione infatti in cui il portiere è stato nel quale poi non è stato denunciato o processato. Si parte dal suo paese natale, il Costa Rica, dove sia lui che la moglie sono stati denunciati nel 2020 per una controversia riguardante il franchising del sistema di elettrostimolazione Electro Body Center. Un’attività che non è andata come previsto, e gli acquirenti lo hanno portato in tribunale chiedendo risarcimenti per 150.000 dollari.
C'è poi quel "problemino" con la legge in Francia, dove l’estate scorsa è stato denunciato da un operaio che lo accusava di averlo tenuto senza contratto e di averlo ospitato in uno scantinato umido e senza finestre. Tra le prove a sostegno delle accuse anche un video nel quale il portiere risponde alle proteste dell'operaio asserendo che “qui non lavoriamo secondo le leggi francesi” e “senza un contratto francese, ti pago in contanti, lavoriamo secondo le mie regole”.
Infine c'è la denuncia spagnola, venuta alla luce a Madrid, e risalente al periodo in cui il classe '86 ha rescisso unilateralmente il contratto che aveva con la Breathe Football del suo agente storico Ricardo Cabañas. A gennaio il Tribunale di Madrid lo ha condannato al pagamento di 250.000 euro, oltre agli interessi di mora, per la violazione del contratto stipulato. In Spagna, per non farsi mancare niente, ha anche un altro caso pendente con il suo ex agente, che dovrà essere risolto nei prossimi mesi.
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