Aymeric Laporte, passato dal Man City all'Al Nassr in estate, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo AS sparando a zero sul calcio arabo.
Laporte attacca il calcio saudita
Dopo la fuga di Henderson direzione Amsterdam e il caso Benzema, ora anche Aymeric Laporte, ex difensore del Manchester City passato all'Al Nassr in estate, ha fatto sentire il suo discontento riguardo alla vita saudita.
In una lunga intervista al quotdiano spagnolo AS ha parlato di molti temi sensibili della vita in Arabia Saudita: "Per tutti noi è stato un grande cambiamento rispetto all'Europa, ma tutto è adattamento nella vita. Non ci hanno reso le cose facili e ci sono molti giocatori insoddisfatti. I sauditi prendono tutto alla leggera. L'ultimatum che puoi dare loro non ha importanza. Negozi qualcosa e poi non lo accettano dopo averlo firmato.
Si prendono cura di noi, ma non abbastanza per i miei gusti. In Europa ti pagano un buonissimo stipendio, ma soprattutto ti curano molto di più."
Laporte ammette il ritmo basso del calcio saudita
Il difensore ha continuato l'intervista dicendo: "Noi giochiamo ogni tre giorni ed è estenuante. Direi che è più faticoso che noioso. Le partite sono tante e molto ravvicinate tra loro, e questo non ti permette di riposarti troppo. Nel frattempo vai in Nazionale e non ti danno ulteriori giorni di riposo, mentalmente e fisicamente è complicato, anche se il ritmo è diverso o un po' più basso. È qualcosa di difficile. Giochiamo la Coppa, la Lega Saudita, la Champions League d'Asia."
Laporte ha un po' riassunto quelli che sono i problemi del calcio e della vita saudita (a cui ha aggiunto il problema del traffico) ma ha anche negato ogni eventualità di partenza, visto il contratto da rispettare (da 25 milioni a stagione).
