Quattro giorni fa Kyle Walker è sbarcato a Milano, e dopo le visite mediche di rito e la firma sul contratto è diventato a tutti gli effetti un nuovo giocatore del Milan. Un rinforzo importante per Sergio Conceicao, un profilo di esperienza e di livello mondiale che di sicuro potrà dare una mano al reparto difensivo rossonero, spesso in difficoltà in questa prima parte di stagione.
Non tutti hanno però notato che ad accompagnare l'ex difensore del Manchester City non c'era la moglie Annie Kylner. I due sono stati protagonisti di una relazione tormentata, con i continui tradimenti di lui culminati nel divorzio (e successiva riconciliazione) a causa di una vera e propria doppia vita da lui condotta con l'ormai ex amante Lauryn Goodman, dalla quale ha avuto anche due figli. E proprio una discussione riguardante la Goodman, secondo i tabloid britannici, sarebbe alla base del mancato arrivo della signora Walker in Italia.
Walker a Milano senza la moglie. Il motivo? L'ex amante
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, la famiglia Walker sarebbe dovuta sbarcare "unita" nel capoluogo lombardo, ma una discussione riguardante la ex del calciatore, Lauryn Goodman, avrebbe sparigliato le carte in tavola. Così una fonte al Sun: "Annie sarebbe dovuta partire venerdì, ma la tempesta Eowyn ha posticipato la partenza a sabato. Poi una lite su Lauryn e i suoi piani per il futuro e la partenza è saltata e Annie ha fatto un 180 gradi completo. Era anche inca*ata perché lui aveva fatto volare i suoi amici prima di lei. Così è uscita con le amiche e ha pubblicato le foto con un grande 'vaffanc*o".
Un'altra fonte ha dichiarato invece al Daily Mail: "La coppia è determinata a mantenere la famiglia il più unita possibile e a proteggere i loro quattro ragazzi da qualsiasi conseguenza. Hanno trascorso il Natale insieme, come una famiglia, e continuano a lavorare sulla loro relazione, ma non hanno ancora preso alcuna decisione. Vorrebbero avere tempo e pace, lontano dai riflettori e dalle voci, per poter continuare a lavorare dietro le quinte".
È proprio il caso di dirlo: nuova vita (e nuovo paese), vecchi problemi...
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