La vita dei calciatori non è tutta rose e fiori, e spesso le vicende private arrivano a segnare tragicamente la loro esistenza. Anche i giocatori di calcio infatti, prima di essere professionisti, sono soprattutto uomini con sentimenti ed emozioni. E ritrovarsi ad affrontare un destino beffardo porta spesso ad intraprendere strade dannatamente sbagliate.
È il caso di Rio Ferdinand, grande difensore inglese degli anni a cavallo tra i '90 e i 2000 da oltre 500 presenze in Premier League e 81 con la maglia della Nazionale dei Tre Leoni. L'ex tra le altre di West Ham e Manchester United, ha dovuto affrontare la perdita della moglie Rebecca, scomparsa nel 2015 dopo una lunga battaglia contro il cancro. Per superare quell'immenso dolore Ferdinand ha confessato di essere piombato nel tunnel dell'alcol, e che solo grazie all'aiuto di amici e alla forza datagli dai suoi tre figli è riuscito ad uscirne indenne. Più o meno.
Ferdinand e il demone dell'alcol
"Per combattere il dolore ho bevuto parecchio per tre o quattro mesi", ha rivelato l'ex difensore in un documentario trasmesso dalla BBC. "Quando mi capitava di leggere storie del genere pensavo 'Come si fa ad essere così egoisti da volersi suicidare o provare a farlo?', ma adesso li capisco". Uscirne non è stato semplice: "Io sono stato fortunato, perché ho avuto una cerchia di persone attorno a me pronte ad aiutarmi e il pensiero dei miei figli mi spingeva ad alzarmi ogni mattina e far sì che riuscissi ad andare avanti, ma altri non possono contare su queste cose e finiscono per lasciarsi andare".
Dei tempi del West Ham solo ricordi sbiaditi: "Quando ero più giovane, ero un pazzo. I ricordi della mia carriera sono confusi, la gente parla di alcuni momenti di gioco, io mi siedo e annuisco", ha ammesso Ferdinand. "Non ho idea di che cosa stiano parlando, non ricordo con precisione. A quei tempi esageravo spesso. Potevo superare otto, nove, dieci pinte di birra. Poi passavo alla vodka".
"Sarei potuto andare avanti a bere tutto il giorno. A quei tempi c'era una cultura diversa rispetto ad oggi. Quando ero al West Ham pensavamo al calcio, ma anche a bere e ai nightclub. Alle persone che mi chiedono se ho qualche rimpianto da giocatore, dico che non avrei dovuto bere alcolici. Sono stato fortunato, ho avuto una capacità naturale per superare quel periodo della mia vita".
Dopo aver toccato il fondo ed aver risalito lentamente la china, adesso Ferdinand è uno stimato commentatore ed opinionista tv, oltre ad essere un padre esemplare per i suoi 3 figli. Ma il male, quello vero e profondo, lo ha segnato per sempre.