Comincia la seconda vita calcistica di Gigi Buffon. Dopo il ritiro reso pubblico nelle scorse settimane, il campione del mondo nel 2006 ha deciso di intraprendere una nuova carriera in Nazionale: è diventato il capodelegazione, incarico precedentemente ricoperto dal compianto Gianluca Vialli. L'ex portiere si è presentato a Coverciano davanti ai microfoni per la prima volta da quando ha accettato il ruolo: ecco le sue parole.
Buffon: "Sono orogoglioso di ricoprire questo incarico"
Di seguito le sue dichiarazioni, riportate da Sport Mediaset: "Torno in un ambiente che penso di conoscere abbastanza bene. Il mio ruolo sarà quello di dare un piccolo contributo in quelle che saranno le dinamiche che affronteremo. Sono un uomo felice e orgoglioso di questo incarico". Un incarico che prima era ricoperto da Vialli: "Il ricordo è bellissimo, avevamo un rapporto straordinario. Pensare di essere al suo pari è presuntuoso e sbagliato, non sarei all'altezza di ciò che ha fatto lui. Il mio compito è farmi apprezzare per quello che sono".
"Ritiro? L'ho deciso a Cagliari, nello spogliatoio"
Buffon ha parlato anche della mancata partita d'addio con la Nazionale: "Mi hanno chiesto di farne una, ma non mi andava perché non penso fosse una cosa giusta. La maglia azzurra va apprezzata e venire qui per me significava vedere i monumenti del calcio italiano. I giovani si aiutano così, appassionandoli come faceva mio padre coi suoi racconti. Poi se la Nazionale è vincente, aiuta". E sul ritiro: "Non è stato difficile smettere, alla mia età. Sono riuscito a farmi male ed è stato un segnale, è stato il momento di chiudere. A Cagliari (nella semifinale playoff di Serie B, ndr), nello spogliatoio, ho deciso di lasciare".
