AMARCORD | 21 ottobre 2009, Real Madrid-Milan 2-3: la notte del "Papero" al Bernabeu

Il Milan di Leonardo supera il Real Madrid di Pellegrini nel match dei gironi di Champions League: bordata di Pirlo e doppietta di Pato
rubriche18/12/2024 • 09:29
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K. Benzema
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Pro League
Stagione 2024/2025

10

Goals

22

Tiri in porta

39

Tiri

4

Assists

Se la recente vittoria del Milan di Fonseca contro il Real Madrid di Ancelotti al Bernabeu è stata considerata una clamorosa eccezione alla regola, in passato non era così. Sì perché nonostante il Real sia la squadra più vincente nella storia della Champions League, le gare contro il Milan hanno sempre regalato spettacolo ed equilibrio fra probabilmente le due principali superpotenze della storia in campo europeo.

 

Ne è un perfetto esempio la sfida andata in scena il 21 ottobre del 2009, match valido per i gironi della Champions League 2009/10, poi vinta in finale dall'Inter di Mourinho - l'ultima per una squadra italiana. Quella fu una serata perfetta per il Milan, allora allenato da Leonardo che aveva preso il posto proprio di Ancelotti.

 

Quel Diavolo era ancora ricco di campioni: da Dida a Nesta, da Thiago Silva a Pirlo, da Seedorf ad Ambrosini, da Ronaldinho ad Inzaghi. E poi c'era lui, Alexandre Pato, soprannominato da molti il "Papero". Nei primissimi anni di Milan, molti lo consideravano l'erede di Pelé - e probabilmente non avevano tutti i torti. Solo gli infortuni ci hanno privato ben presto di quello che sarebbe potuto essere ma che purtroppo non fu mai.

 

Real Madrid-Milan 2-3, il racconto del match

Un Real Madrid orfano di Cristiano Ronaldo, manda in campo un tridente composto da Kakà, Benzema e Raul - con Granero, sostituto del portoghese, a supporto.

 

Il match si stappa proprio da una giocata del centrocampista spagnolo. Il numero 24 calcia dal limite e trova le mani di Dida, ma il portiere brasiliano si lascia scappare incredibilmente il pallone facendolo rimbalzare sul suo ginocchio; manco a dirlo, il più lesto ad avventarsi su di esso è Raul, che segna il gol dell'1-0 di rapina.

 

Il Milan quindi accusa il colpo e rischia di prendere anche il secondo da Marcelo: il terzino brasiliano si beve mezza difesa rossonera e scarica un gran sinistro dal limite, ma stavolta Dida si distende bene. Termina così senza ulteriori emozioni il primo tempo, con un Diavolo fin troppo spento e poco coraggioso.

 

Ma la ripresa è tutta un'altra cosa. Leonardo carica i suoi negli spogliatoi e i senatori prendono per mano la squadra; a cominciare da un certo Ronaldinho, che sa bene cosa significhi segnare e vincere al Bernabeu. Le sue giocate ridanno gioia al Milan, che ben presto ritrova l'ambizione necessaria per fare il colpaccio a Madrid.

 

Tutto riaperto dunque all'ora di gioco grazie ad Andrea Pirlo, che scarica in porta un destro terrificante dai 30 metri su cui Casillas arriva in ritardo. Pregevole la parabola del pallone colpito dal centrocampista italiano, che imprime una traiettoria imprevedibile al suo tiro e rende la parata pressoché impossibile al portiere spagnolo. Tutto ad un tratto, il Real Madrid davanti ai propri tifosi è tramortito e si trova in balìa dell'impeto rossonero. Pochi minuti dopo infatti, sul lancio lungo di Ambrosini la difesa di casa si muove malissimo e lascia Pato tutto solo in campo aperto; Casillas sbaglia i tempi dell'uscita e deve lasciar scorrere il pallone, è quindi un gioco da ragazzi per l'attaccante brasiliano depositare in porta il momentaneo 1-2.

 

A quel punto la squadra di Pellegrini deve reagire di rabbia. Al 75' calcio d'angolo battuto con intelligenza da Raul, che trova al limite dell'area Drenthe: l'esterno olandese controlla bene e trova l'angolino con un perfetto sinistro, su cui Dida è ancora in ritardo. Al Bernabeu è 2-2 e il clima è accesissimo.

 

Mentre però i tifosi dei Blancos spingono i propri beniamini ad avanzare, sale in cattedra colui che sarebbe dovuto essere l'erede di Pelé nel calcio brasiliano: il "Papero". Il ragazzo smarca Marcelo sulla destra come se fosse la cosa più facile del mondo e scarica per Ronaldinho al limite dell'area, il quale vede Seedorf leggermente spostato sulla sinistra; l'olandese ci pensa e poi serve al bacio sul secondo palo tutto solo proprio Pato, il quale sbatte la palla in porta con un piattone destro al volo. Il pallone del 10 canta, quello del 7 è imparabile.

 

2-3 Milan al Bernabeu! Un disorganizzato Real Madrid, che ancora non è tornato grande, cade sotto i colpi del Diavolo. Quella notte, anche tutt'Europa comincia a scoprire chi sarebbe potuto diventare Alexandre Pato.

 

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