Decima puntata di Area Fritta, vodcast di Lottomatica Sport online ogni giovedì sul canale Youtube di Chiamarsi Bomber in cui Giorgia Rossi, Giuseppe Cruciani e Fabrizio Biasin hanno dibattuto sugli argomenti più caldi del momento in un appuntamento che sta ormai diventando classico per tutti gli appassionati di calcio.
In questo episodio torna come il giornalista e noto tifoso juventino Massimo Zampini, con il quale si sono affrontati i temi principali di questo periodo infuocato, partendo dalla schiacciante vittoria del Milan nel derby di ritorno di Coppa Italia, passando per la "crisi" dell'Inter, fino alle vicende di casa Juventus e Napoli. Ogni tema è stato discusso con il solito spirito critico e la consueta ironia, in una puntata, come sempre, elettrizzante.
L'Inter e il sogno Triplete infranto
Si parte con la vittoria per 3-0 del Milan nel ritorno delle semifinali di Coppa Italia contro l'Inter. Una sconfitta, quella dei nerazzurri, che mette fine alla possibilità di portare a casa l'ambito e tanto chiacchierato Triplete. A riguardo Cruciani ribadisce i concetti espressi una settimana fa: "Oggi è la fine del miraggio Triplete, ma era solo un'invenzione giornalistica o l'Inter ci credeva?", si chiede il giornalista, che poi espone il suo pensiero: "È una suggestione senza senso, solo giornalistica, non esiste un 'Trofeo Triplete'. Esiste solo il fatto che l'Inter in una stagione, per svariati motivi, è riuscita a vincere tre trofei insieme, per circostanze irripetibili. Se vinci campionato o Champions chiunque se ne fotte della questione Triplete, nessuno se ne ricorderà mai".
E proprio sugli altri due obiettivi: "L'Inter è a tre partite dall'obiettivo Champions, dire che è difficilissimo o addirittura impossibile è un controsenso. I nerazzurri hanno le stesse possibilità del Barcellona, del Psg e dell'Arsenal, più o meno. Paradossalmente invece in questo momento è più complicato il campionato, perché mancano 5 partite, e sono una scalata un po' più complicata di quella del Napoli". La discussione si sposta su Inzaghi e su quei famosi 12 metri "rubati" dal Bologna sulla rimessa laterale. Biasin se la prende con arbitri e assistenti, Cruciani fa un altro tipo di considerazione: "È una questione mediatica, di come gli allenatori si pongono nel dopopartita, le prime cose che dicono danno il segnale del nervosismo. Mi sembra che Inzaghi, che come sapete stimo e a cui sono affezionato, ogni tanto difetta in questo, ossia andare davanti alle telecamere e come prima cosa dire di questo errore dell'arbitro. Certo poi dice anche 'Non abbiamo marcato bene ecc', ma comunicare all'esterno che la colpa è dell'arbitro che ha fatto battere 12 metri più avanti mi sembra una cosa senza senso, dà l'impressione di cercare un alibi".
Sulla volata scudetto Cruciani non ha dubbi: "Per l'Inter la partita decisiva è quella con la Roma, se vince e rimane attaccata al Napoli poi l'altra partita difficile ce l'avrà alla penultima contro la Lazio. Secondo me l'unica gara in cui i partenopei possono perdere punti è a Lecce. Questo sulla carta". Si passa inevitabilmente all'ormai mitica torta: "Dopo la sconfitta dell'Inter a Bologna devo fare una correzione, perché la ritenevo avanti. Ora penso Napoli 60% e Inter 40%, perché ripeto, a parte l'ostacolo Lecce per me il Napoli le vince tutte".
Acuto Milan
Dopo una stagione a dir poco deludente i rossoneri grazie alla vittoria in semifinale contro l'Inter si giocheranno la finale di Coppa Italia e potrebbero mettere in bacheca il secondo trofeo stagionale dopo la Supercoppa vinta a gennaio: "Il Milan ha una finale abbordabile con il Bologna, si parte alla pari, anzi i rossoneri sono forse leggermente favoriti - esordisce Cruciani sull'argomento - e Conceicao 'rischia' di essere l'allenatore più titolato degli ultimi 10/15 anni. È lui comunque che si è messo nelle condizioni di essere precario accettando un contratto di 6 mesi e poi mettendosi a protestare con chi parla di un altro allenatore per il Milan. Dovesse anche vincere due trofei sarà cacciato, o comunque non sarà confermato. Ed è paradossale, statisticamente non so da quanto tempo il club non vince due trofei i una stagione, al di là che per una Coppa Italia non si scende in piazza, ma nonostante questo Conceicao, per dirlo in maniera forte, è un morto che cammina".
La scorsa settimana il conduttore de La Zanzara aveva parlato di "Conclave" in riferimento alla scelta del ds del Milan. Mai affermazione fu più profetica: "Il Milan ora ha un grande obiettivo, ovvero quello di arrivare a nominare un nuovo direttore sportivo prima della nomina del nuovo Papa. La fumata bianca al Milan deve arrivare prima di quella in Vaticano altrimenti sarebbe uno smacco enorme. Se a metà maggio probabilmente avremo un Papa non possiamo non avere prima questo famoso ds. Faccio un appello a Furlani e compagnia, fatelo almeno prima della fine di questo Conclave, anche se il secondo incontro con tare pare che non prometta affatto bene...".
Capitolo Juventus
Cruciani sull'argomento Juve parte a razzo: "Come al solito le esaltazioni che ci sono state dopo 3 giornate di Tudor erano esagerati. In realtà la Juve aveva vinto due partite di misura contro Lecce e Genoa e aveva pareggiato a Roma. Quando aveva la possibilità di avvantaggiarsi nella corsa Champions è caduta a Parma. Quindi il bilancio di Tudor finora è normale, forse negativo, e non capisco perché doveva essere così esaltato. È poi abbastanza evidente il fallimento della gestione Giuntoli, in particolare se non dovesse arrivare in Champions, con una Juve affannata alla ricerca del quarto posto nonostante abbia investito una marea di soldi. Infine gli acquisti, di positivo ne possiamo ricordare forse solo uno, Thuram, forse Kalulu, ma per il resto gli acquisti più onerosi sono stati molto deludenti. Questi 3 fattori, esaltazione di Tudor, gestione drammatica di Giuntoli e fallimento degli acquisti mi fanno pensare a una situazione, anche per il futuro, molto molto complicata. Voto a Giuntoli? 4 e mezzo".
A Napoli è De Laurentiis vs Conte?
Sulla questione di casa partenopea Cruciani prende una posizione netta: "Tra i due ha ragione centomila volte De Laurentiis. Tu non puoi alla vigilia di un finale di campionato che si annuncia drammatico dire che ci sono cose che a Napoli non si possono fare, è una cosa senza senso. Il presidente ha fatto bene ad intervenire per riportare un po' l'ordine. L'allenatore è uno stipendiato dalla società, Conte prende una marea di soldi da quel signore che si chiama Aurelio De Laurentiis, e non è che per lui ci sia uno 'statuto speciale'. Io tra De Laurentiis, che è stato zitto tutto l'anno e per lui non è facile, e un Conte che si permette di cannoneggiare la società sto sempre dalla parte del presidente. Il nervosismo di Conte è inspiegabile. E un'altra cosa significativa accade al gol decisivo contro il Monza, quando invece di festeggiare se l'è presa con un imbecille in tribuna che lo criticava. Ma che roba è?".
Chiosa finale sul rinvio delle partite per la morte del Papa: "Un tema assurdo, il calcio è un'azienda importante che dà lavoro a tante persone, ed in questi giorni è stato preso a calci in faccia dalle istituzioni. Non si capisce perché in questi giorni di lutto nazionale tutte le attività sono aperte e invece è stato impedito ai tifosi di godersi le partite. Sono tutte cose che hanno a che fare con la propaganda politica ma non hanno ragion d'essere, se non il fatto che il calcio è lo sport più popolare in Italia e viene sfruttato dai politici. In questo non c'è nessun omaggio alla figura del Papa. E la richiesta dell’Inter di spostamento della partita con la Roma era una richiesta logica che poteva causare danni alle altre".
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