Il calcio, come la vita, è fatto di momenti. Occasioni che, se colte al volo, possono cambiare il destino. La storia di Mateo Retegui, oggi uno dei protagonisti più brillanti della Serie A e della Nazionale italiana, è un perfetto esempio di come una serie di sliding doors possa trasformare un anonimo attaccante in un simbolo di successo.
Quante sliding doors per Retegui
Inizio 2023. Roberto Mancini vola fino a Buenos Aires per cercare una nuova soluzione offensiva per l’Italia. Scopre Retegui, un nome che suona sconosciuto anche agli esperti di calcio italiano. Nonostante lo scetticismo generale, il ct decide di convocarlo.
La scelta si rivela vincente: Retegui segna all’esordio con l’Italia e mostra un carattere forte, trasformando i dubbi in certezze. Tuttavia, pochi mesi dopo, Mancini lascia la panchina azzurra per trasferirsi in Arabia Saudita. Una decisione che avrebbe potuto interrompere il percorso di Mateo in Nazionale.
Con l’arrivo di Luciano Spalletti, tutto sembra in bilico. Retegui non è più una scelta ovvia, ma l’italo-argentino non si arrende. Al Genoa, sotto la guida di Alberto Gilardino, dimostra il suo valore, diventando una pedina fondamentale per i rossoblù.
Spalletti lo osserva e decide di dargli una chance. La doppietta contro il Venezuela in amichevole segna un nuovo inizio: “Retegui è perfetto per la nostra idea di gioco”, dichiara il ct, lasciando intendere che Mateo può diventare un pilastro dell’attacco azzurro.
Estate 2024. Gianluca Scamacca, centravanti dell’Atalanta, subisce un grave infortunio al crociato. Per la Dea, è una situazione complicata che li costringe a tornare sul mercato. La scelta ricade su Retegui, che approda a Bergamo con l’ambizione di fare il salto di qualità definitivo.
Con Gian Piero Gasperini, Retegui trova l’ambiente ideale per crescere ulteriormente. Il tecnico nerazzurro ne esalta il lavoro in campo: “Mateo è un professionista straordinario, i meriti sono tutti suoi.”
La stagione 2024/25 è quella della consacrazione. Retegui è, al momento, il capocannoniere della Serie A con 12 gol in campionato e 2 in Champions League, oltre a segnare altre due reti in azzurro. Il suo valore di mercato esplode: dagli 8 milioni spesi dal Tigre per riscattarlo, ai 40 milioni che l’Atalanta considera oggi come base per un’eventuale cessione.
E se Mancini non avesse mai guardato al di là dell’oceano? E se Spalletti non avesse creduto in lui? E se Scamacca non si fosse infortunato? Forse oggi Retegui sarebbe ancora un buon attaccante del campionato argentino, lontano dai riflettori.
Ma il calcio, come la vita, premia chi è pronto a sfruttare le occasioni. Mateo Retegui ha saputo trasformare ogni porta scorrevole in un trampolino di lancio. Ora, con l’Italia e l’Atalanta, il suo futuro è tutto da scrivere.
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