Le sliding doors sono un tema ricorrente nella carriera di Fabio Cannavaro, uno dei difensori più iconici del calcio italiano. Nel corso di un' intervista a Calciomercato.com, l'ex Pallone d'Oro ha raccontato alcuni dei momenti decisivi che avrebbero potuto cambiare il corso della sua vita professionale.
Un campione del mondo nelle sliding doors
Uno dei bivi più sorprendenti riguarda il mancato trasferimento al Milan. Cannavaro ha rivelato come fosse vicinissimo a vestire la maglia rossonera, ma il trasferimento sfumò a causa della sua altezza. “Ariedo Braida mi chiese scusa anni dopo, ammettendo che il motivo per cui non mi portarono al Milan era la mia statura. Sacchi mi aveva parlato bene di loro, ma alla fine non se ne fece nulla”. Un dettaglio che, col senno di poi, sembra assurdo per un giocatore che ha costruito la sua carriera sull’intelligenza tattica e sulla capacità di compensare eventuali limiti fisici con un’incredibile lettura di gioco.
Un altro momento clamoroso è stato lo scambio tra Cannavaro e Fabian Carini, avvenuto nell’estate del 2004. Il campione del mondo ha spiegato come all'Inter stesse bene e fosse motivato a tornare in forma dopo un infortunio. Tuttavia, per motivi economici, il club decise di cederlo alla Juventus in un'operazione che all'epoca fece scalpore. “Quando Oriali mi disse che mi stavano scambiando con Carini, rimasi incredulo. Non volevo andarmene, ma avevo uno stipendio alto e la società doveva risparmiare".
Prima del passaggio all’Inter, il pallone d'oro fu vicinissimo alla Roma, in un trasferimento che avrebbe potuto coinvolgere anche Gianluigi Buffon. Tuttavia, la trattativa saltò per ragioni economiche, lasciando sia Cannavaro che Buffon al Parma per un’ultima stagione insieme.
Nonostante una carriera piena di successi, uno dei grandi rimpianti di Cannavaro rimane lo scudetto del 2004-05, revocato alla Juventus a causa di Calciopoli. “Per me, quel campionato è vinto. Le prestazioni sul campo restano e non si cancellano. È stato un periodo difficile, ma oggi, grazie a quella vicenda, la classe arbitrale italiana è tra le migliori”.
Nonostante queste sliding doors, Cannavaro ha costruito una carriera straordinaria, culminata con il Pallone d’Oro del 2006 e la vittoria del Mondiale. Le scelte, e i rifiuti, che ha vissuto dimostrano come, spesso, i momenti di difficoltà possano diventare trampolini verso il successo.
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