Il 21 agosto per gli amanti dello sport è una data magica, quella che ha visto i natali di tre grandi atleti come Usain Bolt, Wilt Chamberlain e Robert Lewandowski. Proprio su quest’ultimo ci siamo soffermati per celebrarne, più che le note gesta sportive, le 9 curiosità più strambe. Perché 9?! Perché è il suo numero di maglia…
Il passaggio al Blackburn Rovers saltato per un vulcano
Nel 2010 fu vicinissimo a firmare per il Blackburn Rovers ma l’eruzione del vulcano islandese Eyjafjöl fece cancellare tutti i voli per l’Inghilterra. Qualche settimana dopo un amico lo convinse a raggiungerlo al Borussia Dortmund e la sua storia è cambiata. Lewandowski ha successivamente rivelato: “In quel periodo avevo un sacco di offerte e stavo per lasciare Poznan. Ero deciso a firmare, ma volevo prima dare uno sguardo al centro d’allenamento. Stavo per prendere l’aereo, ma poi l’eruzione del vulcano quella settimana non mi ha dato la possibilità di partire. Probabilmente se fossi andato a Blackburn sarei rimasto lì“.
Dottor Lewandowski
Nel 2017 si è laureato all’Università di Varsavia in “Formazione e gestione dello sport” con una tesi autoreferenziale intitolata “RL9, la via per la gloria“. In quell’occasione la commissione era vestita di bianco e rosso per celebrare la qualificazione della Polonia ai mondiali di Russia 2018 avvenuta pochi giorni prima.
La particolare dieta di Lewandowski
Il talento è sicuramente un dono innato, ma per mantenere una condizione fisica ottimale Lewandowski segue una dieta rigida che gli ha scritto la moglie nutrizionista. Dieta che ha rivelato il suo connazionale Cionek in un’intervista: “Il giorno della partita mangia parecchie proteine e sempre tonno a colazione. Evita tutto quello che contiene lattosio e glutine. Il giorno prima di giocare, dopo cena, si fa un piatto di crema di riso per riempire il corpo di carboidrati e zuccheri per giocare il giorno dopo. E poi, quando deve recuperare, verdure e avocado“.
Va bene la comunione ma oggi c’è la partita
In varie interviste Bob ha raccontato la sua prima comunione, quando il padre convinse il prete a iniziarla mezzora prima e a finirla con 10′ d’anticipo per permettergli di giocare una partita. Il papà di Lewandowski è venuto a mancare quando lui aveva soltanto 16 anni, un vuoto che non ha mai colmato.
Bob il brutto anatroccolo
Nel 2006 la sua carriera rischiava di terminare, quando il Legia Varsavia II, militante nella terza divisione polacca, non volle rinnovargli il contratto a seguito di un brutto infortunio al ginocchio che avrebbe potuto compromettergli la carriera. Lewa dovette accettare la proposta di un club minore dal nome impronunciabile, lo Znicz Pruszków. Epilogo? 4 anni dopo lo volevano tutti.
Maestro Klopp
Non ha mai nascosto un debole per Jurgen Klopp che lo ha allenato al Borussia Dortmund. Di lui ha detto: “Quando vai a scuola ti ricordi solo dei prof cattivi. E Klopp con me lo è stato. Lui vuole solo studenti A+. Ma non si è mai dimenticato che prima che calciatori siamo umani. Dopo un weekend libero passato a bere, un trucco di noi giocatori per far sentire l’alito che puzza di alcol è mangiare aglio la mattina. Entrò nello spogliatoio e iniziò ad annusare l’aria come un cane. Mi disse ‘È aglio’. Rimase in silenzio, mi guardò. Momenti lunghissimi. E scoppiò a ridere“.
50 euro per 10 gol
Klopp in allenamento era solito stuzzicarlo, appena arrivato a Dortmund lo sfidò a segnare 10 gol in ogni allenamento. Chi perdeva la scommessa doveva all’altro 50 euro. Lewandowski ha raccontato: “Nelle prime settimane dovetti pagare quasi sempre io. Se la rideva. Ma dopo pochi mesi, la situazione cambiò: stavo facendo soldi a palate con quella scommessa“.
Baggio e Del Piero i suoi idoli e lo sliding doors Genoa
Tra i suoi idoli d’infanzia due fuoriclasse italiani: “Roby Baggio è stato il mio primo idolo. Lo vedevo giocare con l’Italia e mi faceva impazzire tutto di lui: la tecnica, il dribbling, i gol e anche il codino. Del Piero, invece, lo ricordo con la Juventus“. Il centravanti polacco non ha mai nascosto di apprezzare la serie A e nel 2010 è stato vicinissimo a vestire la maglia rossoblu del Grifone: “Ero andato a vedere il derby Genoa-Sampdoria, ma sapevo già dove sarei andato: il Borussia mi aveva già chiesto e giocava l’Europa League, mentre il Genoa no. Ho scelto un club che disputasse le coppe europee“.
La causa con l’ex agente
L’attaccante del Barcellona è in causa col suo ex agente che ha accusato lui e la moglie di aver sperperato soldi di una società in comune. Tale Kucharski non perde occasione di infangare il campione polacco raccontando aneddoti poco carini. Uno di questi è il suo mancato trasferimento in Premier League perché “Lewandowski aveva paura di fallire e trovava scuse infantili per rifiutare tutte le proposte dei club inglesi”.