L’ex attaccante Sergio Aguero è una vera e propria leggenda del Manchester City. L’argentino, con le sue 260 reti, è primatista di gol con il club inglese ma è anche il miglior realizzatore straniero, e quarto assoluto, nella storia della Premier League. El Kun ha ripercorso la sua carriera con la maglia Citizens durante il live streaming del popolare programma televisivo El Chiringuito e ha parlato in particolare del suo rapporto con Guardiola. Il tecnico catalano, ha svelato Aguero, è molto severo, soprattutto quando si tratta di forma fisica.
Aguero svela: “Guardiola una volta mi lasciò in panchina perché ero ingrassato”
Guardiola ha delle regole molto rigide quando si tratta di peso e tutti i giocatori devono rispettarle. Ne sa qualcosa Sergio Aguero che, una volta, è finito in panchina perché era ingrassato. Il tecnico catalano ha riscosso un grande successo da quando è arrivato all’Etihad e parte di questo successo è dovuto alle sue regole intransigenti. I giocatori, ad esempio, devono avere un certo peso, se ingrassano vengono multati e non giocano.
A raccontarlo è El Kun. L’argentino non poteva superare un certo limite, se no scattava la sanzione. E un giorno, proprio a causa del suo peso, è finito in panchina: “Se il tuo peso ideale è di 79-80 kg e vedono che pesi 80 chili e 100 grammi vieni multato e non giochi. Ma può succedere! Ad esempio, ti imbatti in un po’ di pollo e poi avrai 50 grammi in più. Durante la prima stagione, una volta mi ha detto ‘Ti ho lasciato fuori perché sei ingrassato questa settimana’. E cosa avrei dovuto dire? Aveva ragione, queste cose accadono”.
El Kun: “Il mister ha fatto bene”
Aguero in panchina per 100 grammi in più. Sembra assurdo, ma le regole sono regole. Secondo l’argentino, Guardiola ha agito correttamente: “Ha fatto bene. In quel momento non avevo davvero la sua fiducia. Ma sono sempre stato molto rispettoso verso gli allenatori”.
Aguero ha parlato anche di come è cambiato il suo gioco dopo l’arrivo di Guardiola. Quando l’allenatore catalano è sbarcato a Manchester, ha avuto fin da subito un obiettivo, cambiare il modo in cui El Kun pressava i difensori: “Quando è arrivato, Guardiola mi ha chiesto di pressare molto i difensori centrali, e poi non avevo ossigeno per attaccare. Non ero abituato a pressare, ma Guardiola mi ha insegnato il modo per farlo”.