Sergio Aguero è tornato su quei momenti di panico risalenti al 31 ottobre, quando un’aritmia cardiaca lo costrinse a lasciare il campo anzitempo nel match contro l’Alaves. Quello che pareva un stop di pochi mesi, ha poi determinato l’addio al calcio del kun, che su consiglio medico, ha preferito non mettere a repentaglio la propria salute. In un’intervista a Radio 10, l’argentino è tornato a parlare di quegli istanti di paura.
Aguero racconta il suo malore
“Dieci giorni prima in allenamento avevo avuto una breve aritmia, ma dai controlli sembrava tutto a posto. Non mi aspettavo che sarei stato male. All’inizio del match contro l’Alaves ho sentito molto caldo lungo tutto il corpo. Credevo dipendesse dalla lunga assenza dai campi di gioco. Poi mi sono sentito pervaso da un senso di debolezza. Quindi un capogiro. A quel punto ho immediatamente afferrato la mano del difensore. Credo fosse il loro capitano. Gli ho detto di ascoltarmi, che avevo le vertigini. Gli ho chiesto di fermare il gioco. E lui ha iniziato a urlare all’arbitro di sospendere la partita”.
Dei momenti che l’ex attaccante di Manchester City e Barcellona non scorderà mai: “Non avrei mai immaginato qualcosa di simile. Mi sentivo stringere il petto, la sensazione di annegare. Quando mi sono sdraiato per terra l’aritmia era già in corso. Sentivo come se il cuore stesse uscendo dal petto. Batteva troppo velocemente. Mi era successo qualcosa del genere da bambino, ma non era la stessa cosa”.
Aguero parteciperà con l’Argentina ai mondiali in Qatar 2022
“Sono stato in ospedale, ho anche subito un piccolo intervento – ha continuato Aguero -. Il dottore mi ha avvisato della possibilità di familiarizzare con l’idea di smettere di giocare. Sono rimasto sereno, era una questione di salute. I primi giorni sono stati piuttosto duri. Ho cercato anche di non guardare le partite e ancora oggi preferisco seguire il calcio di sfuggita. Di certo non le guardo tutti i giorni. Sto iniziando un percorso che mi porterà lontano dai campi di gioco. Mi distraggo con delle attività che mi divertono”.
Un trauma che potrebbe essere superato ai prossimi mondiali in cui Aguero parteciperà come membro dello staff dell’Argentina: “Andrò in Qatar. Ci incontreremo con la Federazione questa settimana. Voglio esserci. Sono pronto per entrare a far parte dello staff tecnico. Abbiamo già parlato con l’allenatore Lionel Scaloni, oltre che con Claudio Tapia, presidente della Federcalcio. Dobbiamo provare a fare questa cosa. Voglio esserci. Il mio ruolo? La realtà è che se vado al Mondiale, sarò con i ragazzi, mi allenerò con loro. Non è un problema quale sia il mio ruolo. Voglio essere lì per motivarli”.