Clamorosa esclusione dalla Champions League asiatica per l’Al-Hilal di Sebastian Giovinco. Il club dell’Arabia Saudita è stata estromesso dal maggior torneo continentale asiatico a causa dei troppi casi di Coronavirus in rosa che non gli hanno permesso di mettere a referto il numero minimo di calciatori necessari per affrontare l’ultima sfida del girone eliminatorio contro l’Al-Ahli. Inutili le richieste di rinvio del match da parte del club saudita.
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Sebastian Giovinco e il suo Al-Hilal esclusi dalla Champions League asiatica, trofeo di cui i sauditi erano i detentori. La colpa è tutta da attribuire al Coronavirus, che ha decimato la rosa della squadra con sede a Riad. Nella giornata di mercoledì la società saudita ha iscritto a referto solo 11 giocatori (contro i 13 richiesti) per la sfida contro l’Al-Alhi di Dubai per l’ultima giornata del girone B della competizione. La partita, dunque, non si è potuta disputare e la Afc, la Confederazione asiatica, ha sancito la squalifica dell’Al-Hilal con conseguente esclusione dal torneo a vantaggio di Pakhtakor e Al-Ahli, che si qualificano quindi agli ottavi. Un’esclusione clamorosa, considerando che il club di Giovinco era già qualificato per la fase a eliminazione diretta.
L’Al-Hilal escluso dalla Champions asiatica
La formazione saudita, campione d’Asia uscente, aveva chiesto il rinvio della gara in programma mercoledì date le ovvie circostanze, ma la Afc ha detto no. Un rifiuto già recapitato in occasione della precedente gara contro lo Shahr Khodrou in cui l’Al Hilal era riuscito a mettere a referto appena 15 calciatori tra cui tre portieri. La Confederazione asiatica ha ricordato in una nota che “in lista Champions potevano essere messi fino a 35 giocatori ma l’Al Hilal ne ha inseriti 30 e si è presentato a Doha per la ripresa della competizione con 27 elementi. Inoltre un rinvio della gara di ieri avrebbe complicato il resto del calendario“. Da qui l’inflessibilità che è costata cara al club saudita.